alcooliciCome ho già detto nei giorni scorsi, condivido l’ordinanza del Sindaco Caselli. Credo sia corretto il messaggio dato ai giovani e alle famiglie. Adesso però credo sia giusto aprire il discorso ad un’azione di più ampio respiro, dove anche la Provincia dovrebbe avere un ruolo.

Credo che dovremmo pensare, come ente, ad un’azione di educazione nelle scuole. Una vera campagna di sensibilizzazione che non si limiti all’affissione di qualche manifesto, nei confronti dei giovani. Questo è un modo corretto di affiancare un giusto divieto ad una spiegazione. Professionisti, esperti, che entrino nelle scuole, a spiegare con un linguaggio semplice e immediato, cosa accade ad un cervello giovane quando si eccede nel consumo di alcolici. Un approccio salutista, e non moralista, perché i giovani non si sentano ancora una volta giudicati dagli adulti.

In troppi in questi giorni hanno tuonato contro il proibizionismo invocando l’educazione e la formazione: ebbene quelle voci spesso sono al governo di molte realtà locali in Emilia, hanno quindi in mano le leve per mettere in pratica quelle parole: lo facciano.

Non è solo un problema di ordine pubblico, o di ubriachezza molesta, o di giovani che si mettono alla guida in stato d’ebbrezza, fosse anche di uno scooter: si tratta di salute, e del futuro dei nostri ragazzi.

Un consumo consapevole, e informato, anche in età successive ai 16 anni deve essere il nostro obiettivo comune. L’azione intrapresa da Sassuolo è il primo passo, corretto, a noi sta proseguire, per una volta magari in una logica bipartisan, per aprire un canale di dialogo con le nuove generazioni.

 

Avv. Luca Ghelfi

Consigliere Provinciale – PDL