strage-bolognaIl momento più toccante è stato vissuto alle 10.25 quando è scattato il minuto di silenzio per ricordare il momento esatto in cui la bomba scoppiò squarciando la sala d’attesa e investendo i primi binari, causando 85 vittime e 200 feriti.

Il presidente dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi è tornato a chiedere l’abolizione del segreto di stato che impedisce l’accertamento della verità sulla strage. Bolognesi è poi tornato sulla polemica relativa ad alcune pensioni d’invalidità dei feriti, bloccate dall’Inpdap per un cavillo. Anche il Sindaco di Bologna Flavio Delbono ha chiesto verità sostenendo che si conoscono le facce degli uomini che hanno ideato le stragi ma non quelle di chi depistò le indagini e chi la favorì. Dopo di lui ha preso la parola il Ministro Sandro Bondi, sommerso dai fischi della piazza che lo ha apostrofato con parole come “buffone” e “basta”. Molti hanno lasciato la piazza e chi è rimasto lo ha contestato al punto da impedirgli di terminare il discorso. “Chi ha fischiato ha umiliato la memoria”, così il ministro scendendo dal palco.

Dal Palco sono stati letti i messaggi del Presidente Napolitano che ha parlato di folle violenza e del presidente della camera Gianfranco Fini che ha sostenuto la necessità di «Accertare la verità in tutti i suoi aspetti»