mercato_contadino_SolieraLe esigenze condivisibili di ulteriori sbocchi economici per gli agricoltori e vantaggioso rapporto qualità e prezzo per i consumatori che hanno dato vita ai mercati contadini, sono state del tutto disattese. Ad affermarlo, dopo oltre un anno di sperimentazione dei cosiddetti Farmers Market sul territorio provinciale, è la presidente dei Dettaglianti Alimentari Ascom Confcommercio Bruna Lami.

I mercati contadini o Farmers ’ Market, prosegue Bruna Lami, tranne in qualche sporadico comune, si sono presto trasformati in luoghi dove convivono, coi prodotti agricoli, articoli di abbigliamento, oggettistica varia, soprattutto usata. Il tutto senza alcun controllo su provenienza e sicurezza delle merci. Infatti, nella maggior parte dei casi, le merci non provengono da produzioni locali, ma da altre regioni d’Italia o addirittura dall’estero.

È necessario, continua la presidente dei Dettaglianti Alimentari Ascom Confcommercio, che tali nuove forme di commercio debbano essere normate e controllate, come del resto lo sono le forme tradizionali di commercio e somministrazione di alimenti e bevande, vedasi la recente norma del Comune di Milano sul divieto di vendita degli alcolici ai minori di 16 anni, con regole a volte stringenti ma assolutamente sicure.

Riteniamo che la strada migliore per avvicinare produzione agricola e distribuzione sia quella di dare qualità e prezzi accessibili ai consumatori, sia quello di valorizzare le produzioni locali ed il km 0, cioè privilegiando le produzioni locali di qualità garantendo prezzi accessibili.

E’ riducendo la lunghezza della filiera di produzione che si possono ottenere buoni risultati sia per i produttori che per i distributori e soprattutto per i consumatori finali, ed in questo contesto siamo attivi e disponibili per realizzare dei progetti di filiera corta con i produttori agricoli ed i trasformatori artigiani.

Abbiamo partecipato attivamente, come associazione di categoria, ai tavoli di progettazione del KM 0 o Filiera Corta, attivati dalla Provincia di Modena, e ribadiamo la nostra disponibilità a rendere praticabile la filiera corta o il km 0.

Auspichiamo da parte delle istituzioni una ripresa di interesse su questi temi, km 0 e filiera corta, poiché – conclude la Presidente FIDA Bruna Lami – riteniamo che questi progetti siano la reale soluzione per la ripresa della produzione e commercializzazione delle derrate alimentari.