marco amadori“Troppo spesso gli istituti bancari pongono scarsa attenzione alla normativa sull’antiriciclaggio e mettono i propri dipendenti in situazioni di grave difficoltà”. E’ questa l’accusa e, nello stesso tempo, la motivazione che ha portato il sindacato dei dipendenti di banca della Cisl Emilia-Romagna a organizzare nel prossimo mese di ottobre, in tutte le province della regione, una serie di seminari per informare e dare indicazioni ai dipendenti delle banche, delle assicurazioni e delle Poste sugli aspetti applicativi della cosiddetta “legge antiriciclaggio” (L 231/2007).

“L’Emilia-Romagna – ha sottolineato ieri pomeriggio il segretario generale regionale della Fiba Cisl ER, Marco Amadori (foto), durante la presentazione dell’iniziativa avvenuta presso la sede regionale della Fiba Cisl ER – è la terza regione d’Italia, dopo Lombardia e Lazio, per ordine bancario di denaro trasferito da e per Paesi con fiscalità privilegiata, tra cui San Marino. Dato assolutamente di primo piano se si considera che, secondo quanto scritto nel Rapporto Annuale UIF (Unità di Informazione Finanziaria) di Banca d’Italia, l’ammontare nazionale degli importi dei bonifici con Svizzera e San Marino supera quello con Cina e Russia”.

“Ed è del tutto evidente – ha continuato Amadori – che questo enorme flusso finanziario veicolato attraverso banche, assicurazioni e Poste, debba doverosamente essere sottoposto ai controlli stabiliti dalla “legge antiriciclaggio”. Una legge che pone dei limiti ai trasferimenti di denaro e, nello stesso tempo, chiede la segnalazione delle operazioni sospette e, così facendo, investe l’addetto finanziario di una grande responsabilità, anche penale (il cosiddetto” “principio di collaborazione responsabile”).

Un fenomeno, quello delle segnalazioni, in crescita esponenziale che già vede l’Emilia-Romagna come la quarta regione d’Italia per importi segnalati nel 2008 e che, nel solo primo semestre del 2009, ha portato già alla segnalazione di 643 operazioni sospette, contro le 986 segnalate per l’intero 2008. Seguito da un deciso aumento di segnalazioni anche a livello nazionale, dove al 30 giugno scorso se ne sono registrate 9.934 contro le 6.862 del 2008, quindi con un aumento secco del 45%.

Numeri, quelli dell’Emilia Romagna, che hanno indotto gli estensori dell’ultimo rapporto della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) ha definire la regione come la “Gomorra del Nord”, così come precedentemente avevano riportato un’interrogazione parlamentare e uno studio della Confesercenti.

“Purtroppo – ha lamentato Sabrina Nanni, segretario organizzativo dei bancari della Cisl Emilia Romagna – di fronte al moltiplicarsi di questo delicato problema, problema che richiederebbe il massimo impegno degli istituti di credito per aiutare, formare e rendere massima la conoscenza della materia ai propri dipendenti, troppo spesso si registra la colpevole latitanza degli stessi istituti”.

“Sia ben inteso – ha concluso la Nanni – la formazione degli operatori bancari è compito delle banche e il sindacato non vuole certo sollevare gli istituti di credito da questo dovere, ma nel contempo non si possono neanche lasciare soli i dipendenti di banche e assicurazioni. Ed è proprio per questo motivo che i bancari della Cisl Emilia Romagna hanno assunto l’impegno di promuovere una serie di seminari e una forte campagna di sensibilizzazione sull’argomento”.

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