ambienteLa recente tragedia di Messina evidenzia, ancora una volta, la scarsa sensibilità dei Comuni italiani sulla prevenzione idrogeologica. A Finale, invece, l’attenzione a queste problematiche è da tempo un cardine dell’amministrazione che, lo scorso anno, ha ottenuto il premio ‘Fiumi Sicuri’ attribuito da Legambiente e Protezione Civile.

Ormai da anni il Comune di Finale Emilia, in collaborazione con i 36 volontari della protezione civile, sta mettendo in campo risorse importanti per il piano idrogeologico: ogni zona del fiume Panaro è monitorata e classificata, specificando i potenziali rischi e le contromisure da prendere. Stessa operazione viene eseguita per tutte le strutture comunali, le zone soggette ad allagamenti e le aziende.

L’intero paese è quindi costantemente monitorato, anche se le problematiche non mancano. “L’Aipo, Agenzia interregionale per il fiume Po, sta diserbando l’argine del Panaro – spiega il responsabile comunale della Protezione Civile, Marco Cestari – e si tratta di un intervento necessario per far defluire meglio un’eventuale piena nei prossimi mesi. Sarà però importante, anche per gli anni futuri, tenere costantemente pulito l’alveo del fiume. Sono orgoglioso del lavoro fin qui svolto, pur essendo Finale l’unico Comune ancora non dotato di un teleidrometro, cioè uno strumento che consente di comunicare a distanza la misura del livello dell’acqua del Panaro e mette in rete tutti i fiumi del nord per segnalare situazioni di pericolo”.

Quanto accaduto a Messina, comunque, potrebbe probabilmente accadere ovunque. “Piogge di quella intensità – ammette il sindaco Raimondo Soragni – creano disagi anche nei paesi pronti ad affrontare le emergenze del maltempo. Finale ha raggiunto un grado di operatività importante, ma sempre più dobbiamo lavorare sulla prevenzione. L’ultimo disastro ambientale è un ulteriore monito della natura: l’intervento umano, laddove non è richiesto, può provocare solo danni. Questo deve essere un segnale anche per noi e per chi vuole un impianto di stoccaggio gas in un territorio a rischio sismico”.