Invaso idricoLa Regione Emilia-Romagna nello scorso consiglio Regionale ha bocciato la risoluzione presentata dal Consigliere Filippi che ipotizzava un nuovo invaso nel reggiano per contrastare la crisi idrica. Il centrosinistra si è opposto al progetto del Pdl, la stessa consigliera del PD Laura Salsi, pure lei reggiana, ha criticato con energia la proposta di Filippi. “Attualmente – dichiara Filippi – il deficit idrico della provincia di Reggio Emilia è quantificabile in 20 Mmc/anno, la situazione a Parma è ancora più grave”.

Tre anni fa dalle rive del Po, la stessa Commissione Ambiente della Camera, guidata allora dall’esponente PD Ermete Realacci, rilevò l’importanza di realizzare un invaso in Appennino.

“Risulta prioritaria la costruzione di un invaso idrico artificiale in Appennino, nella Val d’Enza – aggiunge Filippi – in modo da consentire un approvvigionamento costante di acqua, anche nei periodi siccitosi. Negli anni ‘90 furono iniziati i lavori per la costruzione della diga di Vetto, ma subito interrotti per divergenze politiche e di potere sulla gestione delle acque. La diga potrebbe essere utilizzata oltre che per la fornitura di acqua irrigua anche per l’approvvigionamento di acqua potabile e per la produzione di energia pulita. Buoni propositi che evidentemente al PD non interessano”.

La risoluzione regionale presentata da Filippi impegnava la Giunta Errani ad inserire nella legge finanziaria regionale di quest’anno o nell’assestamento del bilancio pluriennale 2010-2012, un capitolo di spesa da 5 milioni di Euro per un ‘proget financing’ relativo alla costruzione di un invaso idrico artificiale in Appennino nella Val d’Enza. Nel documento si chiedeva, inoltre, di indire un bando pubblico aperto ad aziende e operatori interessati alla costruzione e alla gestione dell’opera.