”Saluto le migliaia di fedeli radunati a Milano, in Piazza del Duomo, dove stamani è stata celebrata la liturgia di beatificazione del sacerdote Don Carlo Gnocchi”. Il Papa ha così ricordato oggi la beatificazione del sacerdote degli alpini. ”Nella Milano in ricostruzione – ha ricrodato Benedetto XVI – Don Gnocchi lavorò per ‘restaurare la persona umana’  raccogliendo i ragazzi orfani e mutilati e offrendo loro assistenza e formazione. Diede tutto se stesso fino alla fine, e morendo donò le cornee a due ragazzi ciechi”.Poi Benedetto XVI ha concluso la sua lunga omelia tenuta in occasione della fine del secondo sinodo per l’Africa. ”A nessun africano manchi il pane quotidiano”, ha detto il pontefice, rivolgendo un monito ai governi del mondo, alla comunità internazionale, e alla stessa Chiesa chiamata a impegnarsi in prima persona su questo obiettivo.”Mentre offre il pane della parola e dell’eucaristia – ha detto il Papa – la Chiesa si impegna anche ad operare, con ogni mezzo disponibile, perché a nessun africano manchi il pane quotidiano. Per questo, insieme all’opera di primaria urgenza dell’evangelizzazione, i cristiani sono attivi negli interventi di promozione umana”. Quindi, rivolgendosi ai vescovi ha affermato: ”Trasmettete a tutti l’appello risuonato sovente in questo Sinodo alla riconciliazione, alla giustizia e alla pace”. ”Una pace – ha affermato il Pontefice – che ha bisogno e si apre all’apporto di tutte le persone di buona volontà al di là delle rispettive appartenenze religiose, etniche, linguistiche, culturali e sociali”. Il Papa ha anche ricordato che Dio predilige ”quanti di libertà e di pace sono privi” e ”quanti sono violati nella propria dignità di persone umane. Pensiamo in particolare ai fratelli e alle sorelle che in Africa soffrono povertà, malattie, ingiustizie, guerre e violenze, migrazioni forzate”. Dal Sinodo africano è venuto anche un forte appello per ”rinnovare il modello di sviluppo globale, in modo che sia capace di ‘includere tutti i popoli e non solamente quelli adeguatamente attrezzati”’. Il Papa ha richiamato in questo senso la sua recente enciclica sociale, Caritas in veritate. ”Quanto la dottrina sociale della Chiesa – ha aggiunto – ha sempre sostenuto a partire dalla sua visione dell’uomo e della società, oggi è richiesto anche dalla globalizzazione. Questa – occorre ricordare – non va intesa fatalisticamente come se le sue dinamiche fossero prodotte da anonime forze impersonali e indipendenti dalla volontà umana. La globalizzazione è una realtà umana e come tale è modificabile secondo l’una o l’altra impostazione culturale. La Chiesa lavora con la sua concezione personalista e comunitaria, per orientare il processo in termini di relazionalità, di fraternità e di condivisione”. Alla celebrazione nella basilica di San Pietro hanno preso parte i circa 240 padri sinodali venuti in rappresentanza di tutte le chiese africane a Roma dove, nell’arco di tre settimane, hanno preso parte alla seconda assise generale sull’Africa dopo quella convocata da Giovanni Paolo II nel 1994. Benedetto XVI ha poi annunciato nel corso dell’Angelus che l’anno prossimo si terrà il sinodo delle chiese del Medio Oriente e per questo consegnerà ai vescovi della regione ”l’instrumentum laboris”, il documento che fa da base alla preparazione dell’assise, durante la sua prossima visita a Cipro che avverrà nella primavera del 2010.

 

Fonte: Adnkronos