lavoroIrregolarità in 40 aziende su 110 (36,5%), di vari settori merceologici, sono state riscontrate dall’Ispettorato del Lavoro di Modena, in collaborazione con il proprio Nucleo Carabinieri, nell’ambito dell’operazione di vigilanza ‘Arcobaleno’ che si è svolta tra luglio e settembre e ha riguardato aziende gestite principalmente da stranieri. L’operazione è nata dall’esigenza di contrastare attività di natura illecita, come l’impiego di manodopera ‘in nero’ e clandestina.I lavoratori occupati nelle aziende ispezionate sono stati 197, di cui 63 non regolarmente assunti (totalmente in nero); tra questi, tre minori. Su altri 11 lavoratori sono state riscontrate irregolarità minori, sempre in ambito lavorativo. Dei 63 assunti in nero – in aziende gestite da datori di lavoro straniero – quasi la totalità (62) sono extracomunitari, di cui undici clandestini. In pratica, il 100% delle maestranze irregolari è straniero.

Sulle base delle verifiche compiute, sono stati emessi 110 provvedimenti amministrativi e sei provvedimenti penali. Sono state sospese 19 attività imprenditoriali (18 hanno riaperto dopo aver regolarizzato le violazioni evidenziate nei verbali ispettivi). Sono state irrogati sanzioni amministrative per 443.473 euro e recuperati contributi per 99.405 euro.

La Direzione provinciale del lavoro di Modena ha reso noto anche il bilancio globale delle verifiche ispettive fatte nel terzo trimestre dell’anno: 350 aziende ispezionate, di cui 155 irregolari (pari al 44,3% delle aziende ispezionate); 2.600 i lavoratori irregolari, 123 quelli totalmente in nero. Sono stati inoltre recuperati contributi e premi evasi per 3.800.064 euro.

“Dalla crisi economica – ha commentato l’assessore provinciale al Lavoro, Francesco Ori – il mondo del lavoro modenese deve uscire sano, non avvelenato dal lavoro nero che rappresenta una tentazione forte in questo momento, una debolezza che rischia di diffondersi ben oltre le nostre aspettative”.