influenzaProsegue la campagna di vaccinazione contro l’influenza A H1N1 in parallelo con la fornitura, da parte del Ministero della salute, del vaccino alle Regioni e secondo le modalità e le priorità stabilite dallo stesso Ministero. Anche in Emilia-Romagna l’epidemia si sta allargando: nell’ultima settimana, secondo il sistema di sorveglianza che ne monitora l’andamento, si stima che abbia colpito il 12,5 per mille della popolazione (il 40 per mille tra i minori di 14 anni).

“Noi stimiamo che a tutt’oggi oltre centomila cittadini in regione hanno contratto, superato o in corso l’influenza A H1N1”, ha spiegato l’assessore regionale alle politiche per la salute Giovanni Bissoni nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte anche i responsabili regionali del Servizio di sanità pubblica Pierluigi Macini e del Servizio Assistenza distrettuale Antonio Brambilla, il segretario regionale della Fimmg (la federazione dei medici di medicina generale) Stefano Zingoni e il segretario regionale della Fimp (la federazione dei pediatri di libera scelta) Alessandro Balestrazzi.

“I numeri sono elevati – ha sottolineato l’assessore Bissoni – ma si sta verificando quello che avevamo previsto: una grande capacità di diffusione ma scarse complicanze di carattere sanitario. La preoccupazione che comunque c’è ritengo sia dovuta fondamentalmente a due aspetti: al fatto che siamo di fronte a una forma influenzale nuova e che, a differenza del passato, colpisce maggiormente i giovani. Non ha aiutato il ritardo nella consegna dei vaccini. Le prossime forniture – ha concluso Bissoni – ci consentiranno di far partire la campagna di vaccinazione per tutti i malati cronici al di sotto dei 65 anni. In Emilia-Romagna non c’è stato l’assalto ai Pronto soccorso, c’è una pressione in più sui servizi, ma da sabato saranno messi a disposizione dei cittadini ulteriori servizi assistenziali e per le informazioni”.

L’influenza A H1N1 si conferma, quindi, come una normale influenza stagionale da cui si guarisce senza gravi conseguenze tranne casi eccezionali (l’uno per mille), pur continuando a dimostrare una grande capacità di diffusione.

Anche alla popolazione immigrata irregolare l’invito è di ricorrere alla vaccinazione per la quale, “essendo un atto sanitario è previsto espressamente che non si faccia la segnalazione di clandestinità”. Ha spiegato Bissoni a chi gli ha chiesto quali siano le opportunità di assistenza per la popolazione immigrata, in particolare dei clandestini. “Anche in questo caso funziona la rete informativa e di collegamento – ha spiegato Bissoni -: una rete a cui partecipano consultori, associazioni di volontariato, e anche servizi socio-sanitari”. In quei punti tra qualche giorno sarà distribuito materiale informativo sull’influenza A H1N1 tradotto in 11 lingue, destinato a tutti gli immigrati presenti in Emilia-Romagna.

Per garantire a tutti i cittadini, oltre alla vaccinazione, informazioni e assistenza in caso di malattia, il Servizio sanitario regionale ha previsto (al più tardi dal prossimo fine settimana) il potenziamento sia dei servizi assistenziali, anche a supporto dei medici e pediatri di famiglia che restano il punto di riferimento dei loro assistiti, sia del servizio di informazione garantito dal numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 che (dal prossimo fine settimana) sarà attivo 7 giorni su 7 dalle ore 8,30 alle 17,30.

La vaccinazione contro l’influenza A H1N1: i gruppi coinvolti, i tempi, le modalità

A partire da questa settimana, con la consegna di 79.060 dosi di vaccino (68.600 in flaconi decadose e 10.460 in flaconi monodose) prevista per il pomeriggio di domani, inizia la proposta di vaccinazione agli adulti (dai 18 ai 64 anni) con patologie croniche o disturbi del sistema immunitario, a cui le Aziende Usl hanno inviato (la conclusione degli invii in questi giorni) una lettera di invito a domicilio. Gli interessati sono complessivamente circa 350mila. In questa prima fase si stima se ne potranno vaccinare già il 40%, tenendo conto dei vaccini disponibili da domani, e considerando anche una quota dei vaccini destinati ad operatori sanitari e socio-sanitari (a cui la proposta di vaccinazione è iniziata già dal 15 ottobre con la prima tranche di vaccini inviati dal Ministero) che possono essere utilizzati per la scarsa adesione fin qui registrata da questo gruppo di persone. La priorità sarà data alle persone con quadro clinico più problematico, e quindi più a rischio di sviluppare complicanze in caso di infezione. Saranno i medici di famiglia a comunicare ai loro assistiti la sede in cui sarà somministrato il vaccino: o presso il loro ambulatorio (se hanno aderito anche alla somministrazione del vaccino oltre che alla promozione della vaccinazione) o presso gli ambulatori vaccinali delle Aziende Usl. Con i 102.590 vaccini che sono stati consegnati nelle scorse settimane sono già in corso le vaccinazioni ad operatori sanitari e socio-sanitari (112.000 in totale), alle donne nel 2° e 3° trimestre di gravidanza (circa 25.000), ai bimbi e ragazzi (dai 6 mesi ai 17 anni) con patologie croniche o disturbi del sistema immunitario (circa 20.000).

Agli operatori sanitari e socio-sanitari la vaccinazione è proposta direttamente sul luogo di lavoro. Alle donne in gravidanza la vaccinazione è effettuata negli ambulatori vaccinali delle Aziende Usl. Le interessate, per sapere come fare e dove andare, devono telefonare al numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033.

Ai bimbi e ai ragazzi dai 6 mesi ai 17 anni di età con patologie croniche o disturbi del sistema immunitario, le vaccinazioni sonoeffettuate dalle Pediatrie di comunità dell’Azienda Usl in collaborazione con pediatri e medici di famiglia. Le Aziende Usl hanno già provveduto ad inviare una lettera a domicilio proponendo la vaccinazione e specificando il servizio che la esegue.

Con le successive forniture di vaccino sarà prioritariamente completata l’offerta della vaccinazione ad adulti con patologie croniche e disturbi del sistema immunitario.

A seguire, la vaccinazione sarà offerta ai bimbi che frequentano i nidi e ai minori ospitati in strutture residenziali (effettuata dalle Pediatrie di comunità in collaborazione con i pediatri di famiglia), ad operatori di servizi essenziali, come addetti a servizi pubblici, personale della scuola e dei trasporti, vigili del fuoco (proposta direttamente nei luoghi di lavoro o negli ambulatori vaccinali delle Aziende Usl, secondo gli accordi stabiliti tra datori di lavoro e Azienda Usl).

Agli operatori sanitari e socio-sanitari, alle persone con patologie croniche e disturbi del sistema immunitario, ad operatori di servizi essenziali, la vaccinazione contro il virus A H1N1 sarà offerta contestualmente al vaccino contro l’influenza stagionale (a loro proposto anche quest’anno come ogni anno): i due vaccini, su indicazione del Ministero della salute, sono somministrabili nella stessa seduta, uno in un braccio, uno nell’altro.

La vaccinazione contro l’influenza A H1N1, presumibilmente tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, sarà poi proposta a tutte le persone tra i 6 mesi e i 27 anni, con modalità da definire a livello delle singole Aziende Usl.

Per le persone con più di 65 anni è già in corso, dai primi di ottobre, l’offerta di vaccinazione contro l’influenza stagionale, effettuata dai medici di famiglia. Gli over65enni non sono coinvolti dalla vaccinazione contro l’influenza A H1N1 poiché, in tutti i Paesi dove si sono sviluppate epidemie da A H1N1, le persone anziane sono risultate poco colpite, molto probabilmente perché hanno “una memoria immunitaria” rispetto a virus analoghi, anche se non identici, circolati in epidemie verificatesi nella prima metà del secolo scorso.

L’organizzazione delle due campagne vaccinali è gestita a livello locale dalle Aziende Usl (Dipartimenti di sanità pubblica in collaborazione con i Dipartimenti di cure primarie) e coordinata a livello regionale dal Servizio sanità pubblica.

Il potenziamento dei servizi assistenziali

L’influenza A H1N1 si presenta con gli stessi sintomi dell’influenza stagionale ed è da privilegiare l’assistenza a domicilio. In caso di sintomi occorre rivolgersi telefonicamente al proprio medico o pediatra di famiglia: sarà lui a valutare se è sufficiente una consulenza telefonica, se occorre un accesso all’ambulatorio, una visita domiciliare, se è opportuno un ricovero o una consulenza specialistica.

Non occorre recarsi al Pronto soccorso: non è necessario dal punto di vista assistenziale e provoca rischi di diffusione dell’infezione. Considerando la crescita dell’epidemia, così come previsto dal Piano pandemico regionale, la Regione ha predisposto l’attivazione di misure straordinarie con il potenziamento dei servizi assistenziali, a partire al più tardi dal prossimo fine settimana: l’ampliamento, a copertura delle 24 ore, della continuità assistenziale (guardia medica) con il coordinamento di medici e pediatri di famiglia, la predisposizione di ambulatori, vicino ai Pronto soccorso, dedicati ai soggetti che si presentano ai servizi di pronto soccorso con sintomi influenzali, l’attivazione di percorsi facilitati per la diagnostica radiologica e di laboratorio per monitorare i casi seguiti a domicilio dal medico e dal pediatra di famiglia.

Il potenziamento del servizio di informazione sulle vaccinazioni e sulla malattia

Anche il servizio di informazioni ai cittadini sui programmi di vaccinazione contro l’influenza A H1N1 e contro l’influenza stagionale, sulle modalità di accesso alle vaccinazioni per i diversi gruppi di persone a cui sono fortemente raccomandate, è stato potenziato. Il numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (chiamata gratuita sia da telefono fisso che da cellulare) garantisce il collegamento con operatori sanitari dell’Azienda Usl di residenza che, negli orari di apertura del servizio, potranno fornire tutti gli approfondimenti necessari rispetto a specifiche situazioni personali. Dal prossimo week end, il servizio sarà garantito 7 giorni su 7, dalle ore 8,30 alle ore 17,30 di ogni giorno.

Lo stato dell’epidemia influenzale A H1N1

Nell’ultima settimana si è assistito ad un incremento notevole della diffusione del virus registrando una diffusione più alta di quella registrata con l’influenza stagionale lo scorso anno nel periodo tra Natale e Capodanno. Considerando i nuovi casi segnalati dai medici sentinella (124 medici e pediatri di famiglia che monitorano l’infezione tra i loro assistiti) nell’ultima settimana, si stima che il 12,5 per mille della popolazione sia stato colpito. La settimana precedente la stima era del 3,5 per mille. I più colpiti sono i bambini e i giovani: nella popolazione inferiore ai 14 anni (564mila in totale), il tasso di incidenza della malattia è stimato attorno al 40 per mille.

Anche le “scuole sentinella” (200 in totale – da nidi d’infanzia a scuole superiori, rappresentative della realtà regionale – che registrano, in un giorno di ogni settimana, le assenze) confermano l’incremento della diffusione della malattia: le assenze registrate nell’ultima settimana in queste 200 scuole riguardano il 13,6% della popolazione scolastica (era l’11,1% la scorsa settimana).

Gli accessi al Pronto soccorso per sindromi influenzali registrano un progressivo incremento, in modo particolare per le fasce di età pediatrica.

I ricoveri per influenza con sintomatologia importante sono in un numero limitato, 46 nell’intera regione nelle ultime due settimane, di cui 5 con sintomatologia respiratoria grave.

Il sistema di sorveglianza sull’andamento dell’epidemia, a differenza del primo periodo epidemico dove si registravano tutti i singoli casi segnalati, è basato sul monitoraggio effettuato dai medici sentinella, oltre che su una rilevazione campionaria degli accessi al Pronto soccorso e sulla registrazione dei casi trattati in terapia intensiva. Partecipano al sistema di sorveglianza anche le scuole sentinella.