hera_logo«L’obiettivo del riassetto societario di Hera Spa, che trova le sue ragioni nel quadro delle regole nazionali connesse alla liberalizzazione dei servizi energetici a rete, è rendere più competitivo il gruppo nelle gare; semplificare le relazioni intercompany migliorando l’efficienza e l’efficacia del lavoro; garantire lo standard dei servizi al cittadino».Lo ha detto Francesco Ori, assessore provinciale alle Politiche del lavoro, in risposta a un’interpellanza sottoscritta da Dante Mazzi, Giovanna Bertolini e Bruno Rinaldi (Pdl) e sottolineando, in relazione alla «preoccupazione per l’eventuale diminuzione dei posti di lavoro» sollevata dal documento, che «il riassetto non modifica le concrete modalità di gestione dei servizi sul territorio e garantisce la piena continuità occupazionale sia nei livelli che nella qualità in quanto tutte le strutture e i servizi tecnici continueranno a funzionare secondo modelli sperimentati e consolidati».

L’assessore Ori ha poi spiegato che, come si rileva dal piano industriale, «anche per i prossimi anni la Struttura operativa territoriale di Modena continuerà a realizzare i programmi di intervento sulla base delle scelte delle autorità locali, tra le quali la Provincia che agisce tramite Ato, e nazionali». Le nuove Strutture operative territoriali, che sostituiscono le Società territoriali, gestiranno le reti e saranno guidate da un Comitato per il territorio a cui sono assegnati i compiti che erano del Consiglio di amministrazione, tra i quali le relazioni con i clienti-cittadini e con le istituzioni locali.

Secondo Bruno Rinaldi (Pdl) l’eliminazione delle Società territoriali «provocherà un ulteriore allontanamento di Hera dal territorio. Bisognerebbe ascoltare – ha aggiunto – cosa pensano i cittadini delle sbandierate diminuzioni dei costi e miglioramento dei servizi». Monica Brunetti (Pd) ha definito «tranquillizzante l’assicurazione che il personale non sarà sostanzialmente toccato dalla riorganizzazione» e ha sottolineato come «la maggiore competitività si renda necessaria a causa delle scelte di privatizzazione del governo». Dante Mazzi (Pdl) ha poi ribadito «la necessità di un controllo attento da parte degli enti locali sui livelli e sulla qualità dell’occupazione a rischio soprattutto nei piccoli Comuni».