gal_estenseSabato 12 dicembre 2009, alle ore 18.00, presso la Galleria Estense di Modena, verrà presentato il Calendario Fotografico 2010 di Andrea Garuti ‘Sassuolo ieri e oggi’. L’evento è promosso e realizzato dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia e dalla Tipolitografia F.G.

La consegna al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nel 2004, del Palazzo estivo della Casa d’Este, ha reso possibile mantenere la promessa che lo Stato Italiano aveva, oltre duecento anni prima, fatto ai duchi di Modena e Reggio Emilia sconfi tti, di riportare tanti capolavori nei ‘loro luoghi’. Almeno una parte delle opere d’arte un tempo di proprietà estense possono ritrovare oggi, in attesa che un giorno sia musealizzabile anche la residenza cittadina della casata, un luogo appropriato per raccontare la loro storia e quella dei loro committenti, restituendo una identità unitaria a terre e genti che nel corso di questi due secoli hanno dovuto talora stringersi in un esasperato campanilismo per ritrovare le proprie radici.

Sassuolo è stato il sogno, l’utopia, di un grande dinasta del Barocco: Francesco I d’Este (1610-1658).

Su un castello medievale appartenuto a Borso d’Este (1413-1471) nel terzo quarto del Quattrocento, passato poi ai Pio sino al 1599, quando Marco da Sassuolo venne ucciso, egli fece edifi care, non senza l’intervento di Gianlorenzo Bernini, e sotto l’egida di Bartolomeo Avanzini, una delle più belle dimore della penisola e certo l’edifi cio laico più ambizioso della regione. Lo scenografo Gaspare Vigarani da Reggio Emilia fornì poi il suo apporto per dare al contesto quell’impronta di ‘meraviglia’ architettonica e decorativa che ancor oggi non lascia insensibile il visitatore. La ‘quadratura’, tecnica di decorazione a ‘trompe l’oeil’ delle superfi ci architettoniche, tutta emiliana, la fa da padrone, raggiungendo vertici che potremmo defi nire di ‘spaesamento’ nei confronti del pubblico. In nessun luogo come qui, il principio del Marino, che fa coincidere il fi ne dell’arte nel suscitare meraviglia, trova concreta applicazione.

Questa stupefacente caratteristica del Palazzo Ducale estense ci ha convinto della necessità di renderlo noto nella sua magia, cercando un artista che fosse in grado di sentirne il fascino e interpretarlo in modo da proporlo con forza attraverso il fi ltro della cultura visiva contemporanea. Uscendo dal mondo immaginativo di un singolo artista come sin qui si è fatto per i calendari della Soprintendenza di Modena e Reggio Emilia, ormai tradizionale appuntamento di fi ne d’anno, si potrà così penetrare nel sogno di un principe e … parafrasando il famoso detto di Enrico IV di Navarra, ‘Sassuolo val bene una visita’.