La graduatoria delle città italiane sulla “qualità della vita” pubblicata in questi giorni da “Il Sole 24 Ore”, vede Modena al 47° posto. A condizionare in negativo il voto alla nostra Provincia, secondo l’autorevole giornale, sarebbe l’indicatore relativo alla sicurezza e criminalità.

In particolare: troppi furti in casa, truffe e rapine. Mi voglio limitare a qualche considerazione unicamente su questo aspetto, con l’auspicio di incoraggiare un ragionamento che parta dai dati reali ed ufficiali; unico punto di partenza serio ed oggettivo per tutti: le forze politiche e sociali, le istituzioni locali, l’informazione e l’opinione pubblica. Il sindacato confederale è, naturalmente, molto sensibile ed interessato a ragionare delle sicurezze, reali e percepite, ed intervenire con proposte perché si tratta di un diritto primario per i cittadini, le famiglie ed i pensionati.

I dati sono quelli pubblicati dalla Prefettura di Modena il 21 novembre 2009 e quelli dell’ultimo Rapporto della Regione (in allegato), presentati il 10 dicembre, estratti dalle tabelle del Ministero degli Interni. Tutti gli indicatori confermano, per gli ultimi tre anni, un sostanziale calo dei reati che creano maggior allarme sociale e percezione negativa nei cittadini modenesi: furti con destrezza (-5,8%), furti in negozi (-8,2%), furti in abitazione (-38,9%), furti su auto (-8%), furti di auto (-28%), rapine (- 45%), truffe (- 41%). Crescono, con l’avvicinarsi dell’inverno – come denuncia il Questore di Modena – i furti nei supermercati, forse a causa delle crescenti difficoltà economiche per le famiglie ed anziani poveri. Crescono gli scippi ai danni di donne ed anziani (+3%) . E crescono le denuncie per evasione fiscale e lavoro nero, grazie all’encomiabile lavoro delle “Fiamme Gialle”; così come desta particolare allarme, il notevole aumento degli “incendi dolosi” perché potrebbe accompagnarsi al ricatto economico e all’infiltrazione malavitosa nel nostro tessuto commerciale e produttivo.

Tutto bene, dunque? La gente ha torto ed i dati hanno ragione? Non è così che si potrà ragionare seriamente ed in termini utili. L’utilità del confronto, sta proprio nel vedere dove siamo – senza nascondere o esagerare la realtà – e valutare quali misure possono essere utili per le Forze di Polizia, le Procure, gli Enti locali e le Organizzazioni economiche e sociali, al fine di tenere sempre la guardia alzata ed utilizzare le poche (e ridotte) risorse disponibili per la sicurezza dei cittadini.

Aggiungo qualche considerazione finale, proprio a partire dalle risorse:

– è vero che – diradati gli spot – dal 2009 al 2011 caleranno di ben 2,5 miliardi le risorse a disposizione per strutture ed uomini delle forze di sicurezza;

 – anche i tagli ai bilanci dei Comuni, non favoriranno il potenziamento delle polizie municipali e gli interventi necessari per la messa in sicurezza del territorio e l’integrazione sociale dei tanti lavoratori immigrati;

– rientrata in buona parte l’illusione “ronde”, resta pienamente valido il tema, per le comunità locali, di migliorare il controllo del territorio urbano, anche valorizzando la partecipazione e la collaborazione dei cittadini singoli o organizzati (volontariato, associazionismo);

– è utile per tutta la società e l’informazione modenese, avere dalla Prefettura a disposizione -periodicamente (ogni 4 mesi?) – i dati reali ed aggiornati sull’andamento dei principali reati nella nostra Provincia.

(Franco Zavatti per il Dipartimento Cgil regionale, contrattazione e sicurezza)