Domani alle 21 nella basilica di San Cesario si terrà il concerto di natale con la corale Giuseppe Savani di Carpi che presenterà un programma dal titolo “U-na notte…” (Parole e canti per una notte di Natale). Ingresso gratuito. Alle 23 nella Café House di Villa Boschetti buffet degli auguri a cura dell’Associazione “Le Contrade di San Cesario”.

Il concerto racconta la nascita di Gesù facendo riferimento ai Vangeli, alla tra-dizione orale e popolare, alle tradizioni del mondo contadino, alle usanze del nostro tempo.

Questo il programma:

MARY HAD A BABY: Maria ha avuto un bambino. (canto popolare)

Il coro rappresenta il popolo dei pastori e la gente testimoni dell’ evento. Parla-no e si interrogano: “Maria ha avuto un bambino, oh signore!” “Come l’hanno chiamato?” “ L’hanno chiamato Gesù” “Dov’è nato?’ “In una mangiatoia”.

Il mistero del Natale si è compiuto. Il messaggio di pace giunge all’umanità intera:

PEACE ON EARTH IN OUR TIME : pace sulla terra nel nostro tempo (di Country Joe McDonald)

Pace sulla terra. Basta con la pazzia delle armi. Mettetevi d’accordo. Diciamo di no alle guerre. Diciamo di sì alla pace.

La pace e l’amore per gli altri: queste furono le parole di saggezza di Martin Luther King.

Egli predicò l’amore fraterno: tutto si può fare nel nome dell’amore. Un vile col-po d’arma da fuoco tolse la vita a questo sacerdote vissuto per costruire la pa-ce, ma non riuscì ad annullare l’orgoglio dell’uomo, fiero di agire nel nome dell’amore.

PRIDE : Orgoglio (di Bono – U2)

• Natale nella tradizione popolare. Il capo famiglia, nelle nostre case contadine, la notte di Natale compiva un rito propiziatorio colpendo il ceppo ardente dal quale scaturivano faville e ne traeva auspici di buona fortuna. Le donne apparecchiavano la tavola per l’arrivo dei due santi viandanti stanchi per il viaggio e preparavano le fasce per avvolgere il neonato.

STELLA SPLENDENS IN MONTE (canto religioso popolare sec. XIV)

Una Stella sul monte splendente come i raggi del sole richiama tutte le genti. Salgono sul monte pregando, liberati dai loro peccati e si congratulano per la nascita miracolosa..

I pastori videro la stella in cielo. Giunti alla capanna furono testimoni della na-scita del piccolo.

GO TELL IT ON THE MOUNTAIN (spiritual)

Andate e ditelo alle montagne, alleluia, ditelo a tutte le genti : Gesù è nato.

La mamma culla con amore il suo neonato. Il piccolo non vuole dormire. Ed ecco il canto leggero, una nenia appena sussurrata. Dormi, bambino, dormi. Il sonno arriva e gli occhi si chiudono.

NINNA NANNA (canto popolare francese)

Nel nostro mondo così imperfetto e pieno d’ansie, sembra che non ci sia più tempo per ascoltare la voce del nostro spirito. Se riusciremo per un attimo a riflettere su di noi e sul nostro destino, troveremo il tempo e le parole giuste per riavvicinarci alla dignità della vita.

AMAZING GRACE : Meravigliosa grazia (di John Newton)

Come fu dolce la voce della grazia quando toccò il mio cuore e mi salvò. Mi ero perduto e mi sono ritrovato. Ero un povero cieco, ma ora vedo. Non baste-ranno gli anni della mia vita per ringraziare il Signore.

Era il 1818. In una notte fredda prima di Natale, il parroco di un paesino au-striaco chiese un piacere ad un amico organista: un brano semplice da can-tare con il coretto parrocchiale la notte di Natale. L’organista compose un canto semplice, una melodia così bella che conquistò il mondo:

STILLE NACHT: notte santa (di J. Mohr e F. Gruber)

• Nella nostra tradizione, la sera di Natale, dopo la cena, i bambini recita-vano i loro sermoni davanti al presepe. Parole semplici e pensieri altret-tanto semplici nascevano dal loro cuore. Risentire quelle parole è come tornare indietro nel tempo e ritrovare i parenti riuniti intorno al tavolo, an-che quelli che non ci sono più.

E poi la magia delle candeline accese sull’albero, l’odore della resina di pino, lo sfavillio delle palline colorate

O TANNENBAUM: Oh, albero (melodia popolare del XVII sec.)

• Secondo la tradizione, nella notte santa accadevano miracoli. Gli animali della stalla parlavano, le vecchie insegnavano alle giovani i riti e le pre-ghiere per guarire le malattie. Solo quella notte accadeva tutto ciò. La cenere del ceppo bruciato portava abbondanza nei campi, le briciole di pane salvavano i pulcini dalle malattie.

A Natale i bambini inglesi vanno per le vie del paese a cantare le lodi. Si sof-fermano davanti alle finestre accese e augurano buon Natale con inchini e sor-risi. Aspettano un piccolo dono.

Se non arriva nulla, continuano a cantare per impietosire i cuori delle persone indifferenti alla loro preghiera.

Nel nostro paese e nella nostra tradizione, tutto ciò accade il primo giorno dell’anno.

WE WISH YOU A MERRY CHRISTMAS: Auguriamo un felice Natale (popolare inglese)

Natale è giorno di serenità e di affetti famigliari, ma anche di preghiera e di rin-graziamento per la nascita del Signore. Ogni popolo, ogni persona desidera essere vicino al suo dio e prega. Sono tante e diverse le preghiere come tante e diverse sono le religioni, ma ogni uomo sa che esse voleranno fino a rag-giungere lo spirito divino.

MY SWEET LORD: mio dolce signore (di George Harrison)

Mio dolce Signore, voglio veramente esserti vicino

Natale, festa dei bambini. Oggi sono entrati nell’immaginario collettivo alcuni personaggi che poco hanno a che fare con la sacralità del Natale. Essi, però, ricordano ai bambini la bellezza del dono e, soprattutto, la fantasia, la magia della favola. Babbo Natale arriva sulla slitta carica di doni annunciata dai cam-panelli delle renne.

JINGLE BELLS: campane tintinnanti (di J. Pierpont -1859)

A volte, a Natale, basta una cartolina illustrata per ricordare i propri cari lon-tani ed augurare loro tanti giorni felici. E poi un sogno: rivedere i natali bian-chi di neve, come usavano un tempo e sentire lo scampanellio delle slitte. No-stalgie.

WHITE CHRISTMAS: Bianco Natale (di Irving Berlin)

La più bella festa dell’anno sta terminando. Rivolgiamo una lode e un ringra-ziamento gioioso per quanto è accaduto in quella fredda, lontana capanna di Betlemme.

GAUDETE GAUDETE : Gioite, gioite (Anonimo del 1582)

Gioite, gioite. Dio, nato dalla vergine Maria, si è fatto uomo e il suo regno ha rinnovato il mondo. Gioite!

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