Il bilancio di una grande città come Modena è sempre un lavoro impegnativo per una giunta, soprattutto se il periodo di crisi obbliga a sforzi economici superiori. Ma non credo si faccia un buon servizio alla tranquillità dei cittadini, e alla coesione sociale, attribuendo l’austerità al Governo Berlusconi, piuttosto che alle esigenze mutate di quest’anno. Dal mio punto di vista credo che risparmiare su certe manifestazioni di dubbia utilità, e ampie spese sia doveroso, secondo la logica del buon padre di famiglia.

Sul fronte degli stati generali della città su servizi e urbanistica, mi auguro che sottoposti al giudizio della pubblica discussione saranno anche importanti interventi cittadini, come il progetto dell’ex AMCM e le piazze progettate dall’architetto Botta. Di solito il confronto serve se i dialoganti sono aperti di vedute, e disposti a rivedere le proprie posizioni. Diversamente non è un dialogo, ma la richiesta di un semplice avvallo: ma per questo non servono gli stati generali della città.

(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL)