I Sindacati ceramisti regionali Filctem/Cgil, Femca/Cisl e Uilcem/Uil Emilia-Romagna commentano l’accordo sulla vertenza Marazzi raggiunto lo scorso 23 dicembre 2009.

Il confronto sul Piano industriale ha consentito di realizzare impegni per l’innovazione ed il rilancio: 96 milioni di investimenti in 3 anni e la conferma della presenza e del radicamento del gruppo nel distretto ceramico. Tutto questo attraverso una riorganizzazione volta all’innovazione di prodotto-processo ed al rafforzamento della Ricerca & Sviluppo, del Commerciale, della Logistica e il consolidamento della attuale presenza degli stabilimenti del gruppo sul nostro territorio. Il tutto senza nessun licenziamento ma con il ricorso alla CIGS ed alla mobilità volontaria.

Nella giornata del 23 dicembre è stata raggiunta un’intesa tra le Segreterie Regionali e territoriali di FEMCA FILCTEM UILCEM, il coordinamento RSU del Gruppo, la Direzione aziendale della Marazzi Group e le Istituzioni (Regione ed Istituzioni Locali). È un importante risultato, frutto del confronto di 3 mesi di vertenza, che segna una nuova fase negli interventi sulla crisi che da oltre 1 anno e mezzo coinvolge il comparto ceramico. Con l’accordo Marazzi, infatti, le parti hanno definito una riorganizzazione improntata all’innovazione, allo sviluppo ed al consolidamento del rapporto col territorio; territorio che ha visto la nascita e la crescita nella nostra Regione del distretto ceramico nazionale.

L’intesa prevede un forte piano di investimenti nel biennio tra: investimenti impiantistici, sostegno dei marchi, riorganizzazione con innovazione e concentrazione delle produzioni e implementazione della sicurezza. L’obiettivo è di spostare le proprie produzioni verso la fascia medio alta, di specializzare i siti ma anche di renderli più integrati tra loro (in Italia ed anche in Europa), di rendere più flessibili e tecnologicamente avanzati i processi produttivi valorizzando le professionalità e le competenze degli operai, dei tecnici e degli impiegati.

Il piano prevede a tale fine impegni con sedi e strumenti di verifica per la loro realizzazione:

a) sulla riorganizzazione degli uffici, delle funzioni tecniche, di ricerca e commerciali con la costituzione di un gruppo di lavoro che veda la partecipazione del personale interno;

b) sul nuovo assetto della logistica magazzini con il ritorno alla gestione diretta;

c) sull’avvio di un piano straordinario di formazione e riqualificazione professionale.

Il confronto sugli aspetti organizzativi e gestionali ha l’obiettivo di migliorare le capacità aziendali e definire un nuovo e più efficace modello organizzativo basato sulla condivisione ed il maggior coinvolgimento dei/delle lavoratori/lavoratrici, e realizzare un controllo ed una gestione più integrata dell’intero ciclo produttivo (dalla ricerca/progettazione fino alle spedizioni).

Rispetto agli assetti produttivi dei vari stabilimenti, per i quali nei piani dell’azienda era prevista la cessazione delle attività, le proposte sindacali e l’impegno garante delle stesse istituzioni affinché sia valorizzato e salvaguardato il patrimonio produttivo e tecnologico ha conseguito il risultato della continuità produttiva dello stabilimento di Iano. Queste verranno realizzate attraverso il riavvio degli impianti (1 forno dal 1° febbraio), e con un percorso che prevede verifiche e valutazione di eventuali proposte di acquisizione con chiari progetti industriali, anche di nuovi imprenditori. Per lo stabilimento Ragno di viale S. Lorenzo le produzioni verranno trasferite su altri siti che saranno potenziati con investimenti, nuovi impianti e linee e nell’attuale area verrà costruita una nuova piattaforma logistica che impiegherà circa 30 lavoratori; i restanti lavoratori verranno reimpiegati negli altri stabilimenti del gruppo.

Un risultato molto importante è la salvaguardia dell’occupazione nel gruppo (non ci saranno licenziamenti) con misure che prevedono:

– la piena ricollocazione dei lavoratori di Ragno Sassuolo, degli esuberi del terzo fuoco e di una parte dei lavoratori di Iano (fino a un massimo di 70 dei 169 addetti);

– il ricorso agli ammortizzatori sociali, CIGS per il 2010 e Mobilità volontaria fino a giugno 2011 per un numero massimo fino a 230 lavoratori, evitando i licenziamenti;

– la prosecuzione del confronto sulla riorganizzazione delle attività impiegatizie ed in particolare nell’area amministrativa.

L’intesa verrà in questi giorni portata alla discussione nelle assemblee di tutti i lavoratori.

(Coordinamento Sindacale Marazzi Group – Filctem.Cgil – Femca Cisl – Uilcem Uil Emilia Romagna – Modena – Reggio Emilia – RSU Marazzi Group Spa)