Dopo una lunga trattativa si è raggiunta ieri in tarda serata l’ipotesi d’accordo Apofruit sulla riorganizzazione industriale del gruppo in Emilia Romagna.

Tutto è partito nel novembre 2009 quando la Cooperativa Apofruit ha comunicato al Coordinamento sindacale un piano di riorganizzazione, deciso dal Consiglio d’amministrazione, che prevedeva il licenziamento di 11 lavoratori e la relativa apertura di una procedura di mobilità, la terziarizzazione delle attività di carico sullo stabilimento di Longiano (Ce), lo spostamento di parte delle produzioni dello stabilimento di San Martino Spino (Mo) sullo stabilimento di Altedo (Bo) con la relativa messa in discussione dei livelli occupazionali e del futuro di quello stabilimento.

Il Coordinamento sindacale all’indomani della comunicazione del piano aveva considerato la comunicazione del piano inaccoglibile nel merito e nel metodo mettendo in campo le iniziative di mobilitazione necessarie ad una adeguata e indispensabile risposta. La risposta dei lavoratori e delle lavoratrici di tutti gli stabilimenti Apofruit Emilia Romagna è stata importante nella partecipazione sia nella compattezza tra stabilimenti direttamente interessati e stabilimenti che in questa fase non erano toccati direttamente dal piano di riorganizzazione. Le iniziative sindacali messe in campo hanno di fatto consentito la ripresa del confronto, in quella prima fase interrotto, e continuare una trattativa che consentisse di affrontare nel merito tutti i punti del piano.

L’accordo siglato l’8 febbraio, approvato da tutto il coordinamento RSU Apofruit, prevede:

· MOBILITA’: I lavoratori interessati saranno massimo 6 e solo su base volontaria;

· APPALTO CARICO: L’appalto, che interessa lo stabilimento di Longiano (FC), assume carattere sperimentale e non strutturale; infatti è prevista una verifica tra le parti a fine 2011 e comunque l’accordo prevede la non estendibilità di questo strumento ad altra qualsiasi attività produttiva di Apofruit;

· SITO DI SAN MARTINO SPINO: A San Martino Spino (Mo) rimarranno parte delle lavorazioni che il piano di riorganizzazione aziendale invece prevedeva spostate sul sito di Altedo (Bo) grazie alle quali sarà garantito ad una parte di lavoratori a tempo determinato un obiettivo minimo di 104 giornate mentre le restanti giornate, per il completamento della fascia occupazionale, saranno assicurate presso lo stabilimento di Altedo (BO). I lavoratori interessati alla trasferta percepiranno una indennità di disagio per compensare il consistente aumento di distanza casa-lavoro .

· L’accordo prevede anche la costituzione di un tavolo istituzionale provinciale e/o regionale per l’individuazione di colture da produrre e lavorare nello stabilimento di San Martino Spino atte a garantire un futuro e una prospettiva occupazionale per quei lavoratori oggi interessati alla riorganizzazione.

In sintesi questi sono i punti che hanno impegnato le parti nella lunga e difficile trattativa il cui risultato ha portato l’intera delegazione sindacale ad accettare e condividere un accordo biennale che nei prossimi giorni sarà portato a conoscenza e al giudizio dei lavoratori in assemblee nei vari siti interessati al piano di riorganizzazione.

(Fai, Flai, Uila Emilia Romagna)