Una delegazione del SAPPE, questa mattina, ha visitato il carcere di Modena, insieme al Presidente della Commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli. Questa mattina, nel carcere modenese, c’erano 530 detenuti, la maggior parte dei quali stranieri extracomunitari. Da gennaio ad oggi sono entrati in carcere 200 detenuti, dei quali il 50% sono usciti dopo pochissimi giorni.

“Questo ripropone il fenomeno della cosiddetta porta girevole – ha dichiarato Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria – significando con ciò che la metà dei detenuti che entrano in carcere ci restano solo il tempo necessario affinchè venga celebrata l’udienza di convalida dell’arresto, dopo di che, se non viene emesso un provvedimento di custodia cautelare, tornano in libertà. Ciò determina un inutile aggravio di lavoro per la polizia penitenziaria e per tutta l’istituzione carceraria. A ciò si aggiunge il fatto che, il più delle volte, siamo costretti a portare noi i detenuti in Tribunale per le udienze di convalida, quando, invece, il codice di procedura penale prevede che, di regola, siano i giudici a venire in carcere. Ogni anno, a livello nazionale, la polizia penitenziaria effettua più di 50.000 traduzioni nelle aule di giustizia.”

Fino a poco tempo fa, nel carcere di Modena, c’era una sezione “Alta Sicurezza”, destinata ai detenuti appartenenti alla criminalità organizzata. Di recente, tale sezione è stata dismessa ma, nonostante ciò, i detenuti appartenente alla criminalità organizzata continuano a rimanere a Modena. Il SAPPE ha chiesto che la sezione “Alta Sicurezza” venga ripristinata, anche in considerazione del fatto che il territorio modenese, così come quello emiliano in generale, non è esente dalla presenza della criminalità organizzata. Lo dimostrano sia gli arresti dei casalesi, avvenuti proprio a Modena in questi ultimi tempi, sia le indagini di polizia effettuate in questi anni.

Il Senatore Berselli ha condiviso sia l’analisi, sia la richiesta fatta dal SAPPE. “Mi impegnerò – ha affermato Berselli – affinchè a Modena venga ripristinata la sezione “Alta Sicurezza”. Appena rientrerò a Roma contatterò il Ministro Alfano, al quale prospetterò quest’esigenza, così come informerò il Capo del Dipartimento, Franco Ionta, della necessità di incrementare l’organico della polizia penitenziaria del carcere modenese. Inoltre, chiederò che una parte dei detenuti presenti a Modena vengano inviati in altri istituti.”

Il Senatore Berselli ha evidenziato come le uniche soluzioni al problema dell’immigrazione clandestina, che determina la presenza di molta parte della popolazione carceraria, circa 25.000 detenuti sono stranieri, siano da una parte il respingimento alle frontiere, dall’altra gli accordi bilaterali con i Paesi di provenienza.

“Il reato di immigrazione clandestina – ha concluso Berselli – costituisce il presupposto giuridico per l’espulsione dei clandestini fermati in territorio italiano e condannati; condanne che, peraltro, non prevedono pene detentive, per cui non contribuiscono ad incrementare la popolazione carceraria”.

(dott Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto SAPPE – sindacato autonomo polizia penitenziaria)