Ritardi nei pagamenti, finalmente giustizia per i fornitori: Bruxelles approva la linea dura e fissa la scadenza dei termini di pagamento per le pubbliche amministrazioni in 30 giorni e in 60 giorni per i private. Con 30 voti a favore, zero contrari e sei astenuti, la Commissione Mercato interno e Consumatori del Parlamento europeo ha approvato la relazione dell’On. Barbara Weiler (socialista tedesca) che contrasta i ritardi nei pagamenti nelle transazioni commerciali. “A fronte di Paesi europei – spiega l’On. Tiziano Motti, (UDC/PPE) che ha presentato alcuni emendamenti migliorativi alla relazione Weiler – che vantano 20 giorni nell’osservare i termini di pagamento, l’Italia conta una media di 120 giorni che arrivano anche a 300 nel caso di alcune regioni del Sud. Davanti a questi dati, non ci si può stupire se una piccola impresa, che spesso ha un solo cliente, è costretta al fallimento per mancanza di liquidità. Tali ritardi vanno quindi sanzionati in modo più severo”.

Importanti i nuovi parametri fissati dalla relazione approvata: mantenuta la libertà contrattuale alla negoziazione fra privati entro i 60 giorni (con deroga solo in circostanze di difficoltà ad onorare il debito che non dovranno recare un danno ingiusto al creditore), fissato in 30 giorni il termine di pagamento per le pubbliche amministrazioni verso i privati vincitori nelle gare d’appalto, stimata in 40 euro la somma forfettaria di rimborso per le spese amministrative sostenute dal creditore in caso di pagamento ritardato. Novità anche per i grossi gruppi quali le società di servizi postali, di fornitura di energia e di trasporti, che grazie all’emendamento di Motti sono state equiparate di fatto a delle società private e in virtù di ciò soggette alle regole del mercato privato e non della pubblica amministrazione.

La relazione ha spaccato duramente i gruppi politici e vedrà il suo round finale con il voto dell’intero Parlamento a Strasburgo nel mese di giugno. Con queste premesse, non si possono escludere colpi di scena.