La missione in Afghanistan resta “fondamentale per la stabilità e pacificazione di un’area strategica”. Lo sottolinea, in una nota di palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi esprimendo ”il profondo cordoglio, suo personale e dell’intero governo, alle famiglie dei militari caduti” oggi nel Paese.Il ministro degli Esteri Franco Frattini conferma che quella in Afghanistan “resta per l’Italia una missione fondamentale, che continuerà. Una missione di pace in cui le nostre donne e i nostri uomini – sottolinea – lavorano per la nostra sicurezza e per il bene del popolo afghano”.

Per il presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha inviato un messaggio al capo di stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini: ”Soprattutto in momenti così tragici è necessario stringersi intorno ai nostri militari e ribadire convintamente la determinazione a proseguire nel nostro impegno fino al conseguimento degli obiettivi della missione internazionale”.

 D’accordo anche la Lega. “Io non penso che possiamo scappare – ha detto il ministro della Riforma Umberto Bossi -. Questa decisione sarebbe sentita dal mondo occidentale come una fuga difficilmente spiegabile e probabilmente avrebbe delle conseguenze gravi sul governo”. Sull’eventualità di un ritiro della missione italiana in Afghanistan il ministro delle Riforme ricorda che “è un problema che si era già posto però io non sono uno che fa cadere il governo nel senso che decide il Consiglio dei ministri e il presidente Berlusconi e mi pare che la parola di Berlusconi è quella di partecipare a quella che a tutti gli effetti è una missione di pace”.

Mentre il ministro leghista Roberto Calderoli osserva: “Al di là delle vite umane che fanno spaccare il cuore, bisogna verificare se questi sacrifici servono o meno a qualcosa”. “Nessuna decisione – assicura tuttavia – sarà presa unilateralmente ma insieme a livello internazionale”.

Dall’opposizione si torna invece a parlare di lasciare il Paese. ”Prima di tutto c’è il cordoglio per le vittime, gli auguri ai feriti e la solidarietà ai familiari di questi ragazzi. Poi c’è l’esigenza di una riflessione, di una discussione in Parlamento sull’evoluzione della missione”, sottolinea il segretario del Pd Pierluigi Bersani . ”E’ necessaria un’evoluzione rapida di questa missione – aggiunge -, da missione che fronteggia i talebani a missione in appoggio al governo afghano per garantire sempre di più elementi ordinari di sicurezza”.

Per Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori ”oggi è il giorno del dolore e della solidarietà, ma occorre che al più presto il Parlamento affronti seriamente la questione della rischiosa presenza dei nostri militari, coinvolti non in una missione ma in una guerra, e proponga una exit strategy”.

Più netto il giudizio del portavoce della federazione della sinistra, Paolo Ferrero. “La guerra in Afghanistan – dichiara – ogni giorno che passa si trasforma sempre di più in un indicibile e orribile massacro”. ”Dal punto di vista politico – sottolinea – deve essere chiaro che dall’illegittima e violenta guerra in Afghanistan l’Italia deve uscire al più presto, ritirando le nostre truppe, come tutti noi e il movimento pacifista chiediamo da anni”.

Fonte: Adnkronos