In base all’attuale sistema di iscrizione alle scuole materne, per l’anno 2010-2011 nel territorio di San Cesario circa venti famiglie non potranno trovare ri-sposta al bisogno di affidare i propri figli alle strutture a loro dedicate.

Già l’anno scorso la situazione era simile, tanto che il Comune di San Cesario aveva chiesto al ministero della Pubblica Istruzione di attivare un’altra sezione in modo da poter garantire un posto a tutti i bambini residenti, ma nulla è stato fatto in questa direzione. Attualmente a San Cesario sono attive sei sezioni di scuola materna: tre della materna statale e tre della paritaria.

Il Comune di San Cesario fa di nuovo appello al Provveditorato e al Governo, affinché diano una risposta concreta per offrire un servizio che possa consenti-re ai genitori e in particolare alle donne, di dedicarsi al lavoro e che garantisca a tutti i nostri bambini, le migliori opportunità di crescita.

Ma l’Amministrazione comunale, oltre a richiamare le istituzioni ai propri doveri, sta lavorando in modo concreto (nonostante le note difficoltà di bilancio di que-sti anni), per riuscire a risolvere il problema anche con il coinvolgimento e la manifestata disponibilità della scuola paritaria. Da una prima ricognizione, si può affermare che all’interno della scuola Sighicelli esistono gli spazi per la creazione di un’altra sezione di scuola materna. Il Comune è impegnato anche a reperire le risorse economiche necessarie alla retribuzione di insegnanti e personale ausiliario.

«Relativamente alla nuova scuola che il centrodestra ritiene “nata vecchia” ri-cordo che è stata finanziata completamente con risorse dell’amministrazione comunale – sottolinea il sindaco Valerio Zanni – inoltre, l’aver trovato al suo in-terno gli spazi necessari per l’attivazione di un’ulteriore sezione, dimostra che è stata progettata con lungimiranza, ed è in grado di sopportare anche eventuali situazioni di emergenza. Quanto il Comune sta per affrontare – conclude il pri-mo cittadino – dimostra una volta ancora come San Cesario sia il paese delle bambine e dei bambini».