Il consiglio comunale di ieri sera, 26 maggio 2010, si è aperto con un minuto di silenzio nel quale il presidente del consiglio Francesco Rubino ha voluto ricordare i militari caduti e feriti nel recente attentato in Afghanistan, ma anche tre importanti personalità del mondo politico e imprenditoriale sassolese venute a mancare proprio in questi giorni: il maestro Giuseppe Levrini, l’imprenditore e appassionato pilota Silvio Bellei, l’ex segretario Bruno Benati.

A seguire si sono svolte le fasi di consegna degli Encomi agli operatori sassolesi di Polizia Municipale protagonisti di una brillante operazione anti-droga (comunicato a parte).

Il primo punto all’ordine del giorno era un’interrogazione del consigliere Franca Cerverizzo, lista Sassuolo con Pattuzzi, dedicata all’ufficio stampa comunale e al notiziario come strumento informativo. Senza leggere il testo dell’interrogazione , che faceva riferimento a spazi ridotti per i gruppi consiliari e a testi propagandistici sulla sola attività dell’amministrazione, la consigliera Cerverizzo ha riferito al sindaco di aver testualmente riproposto una sua interrogazione del 2005, quando faceva parte dell’opposizione, chiedendo semplicemente Cosa è cambiato?

Ha risposto il sindaco Caselli, ammettendo che nulla è cambiato, nel senso, ha spiegato, che dal punto di vista formale e di legittimità il lavoro dell’ufficio stampa è corretto e non presenta problemi. La professionalità e disponibilità, anche nei confronti delle minoranze, non è in dubbio. E’ vero che vengono pubblicate azioni e indicazioni dell’amministrazione ed è vero che come in passato, non ritengo che la situazione sia di equità. Se ne vogliamo parlare per pensare a soluzioni informative alternative, la mia porta è aperta e la disponibilità alla discussione c’è. Certamente, auspicherei anche senso di responsabilità dell’opposizione, per ripensare all’informazione complessiva. Mi riferisco a certe polemiche strumentali anche di questi giorni.

Franca Cerverizzo ha dichiarato la sua parziale soddisfazione per la risposta: prendo atto della disponibilità. Io ritengo che l’informazione fornita non sia equilibrata e che sia offensiva nei confronti della minoranza.

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La seconda interrogazione, ancora di Franca Cerverizzo della lista Sassuolo con Pattuzzi, chiedeva conto del piano di eliminazione dei cartelli stradali incongrui, annunciato tempo fa dall’assessore al marketing Claudio Casolari, e in particolare di quelli collocati nelle rotatorie.

Ha risposto l’assessore Casolari, ricordando che il piano di revisione delle affissioni pubblicitarie sul territorio è partito da alcuni mesi e che oggi presenta risultati visibili. In particolare sulle rotatorie, Casolari ha ricordato l’art.23 del codice della strada, che lascia discrezionalità alle amministrazioni pubbliche per i cartelli sulle rotatorie. Abbiamo cominciato uno screening sul territorio, ha spiegato Casolari, che porterà all’eliminazione dei tabelloni che danno disturbo. Faccio riferimento per esempio al cartello attivo e retroilluminato presso l’ex pesa in via Palestro, che verrà eliminato. Mentre resteranno i cartelli che danno informazioni pubblicitarie sulle imprese che contribuiscono alla manutenzione delle rotatorie stesse.

Franca Cerverizzo si è dichiarata parzialmente soddisfatta, riconoscendo l’impegno e i primi risultati.

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La terza interrogazione era ad opera di Sonia Pistoni del Pd che chiedeva conto di un bando di finanziamento emesso dalla Regione e scaduto nel novembre 2009 per accesso a finanziamenti dedicati a progetti di risparmio energetico. Un finanziamento, ha spiegato, di notevole entità, 40 per cento del totale fino a 2 milioni di euro. Chiedo di sapere se il Comune di Sassuolo, che nella relazione programmatica dichiara il suo impegno su questo tema, ha aderito a questo bando. Sonia Pistoni ha anche ricordato che sarebbe stato possibile usufruire della proroga rispetto alla prima data di scadenza, posticipata al 30 novembre 2009.

Ha risposto l’assessore all’ambiente Cristiana Nocetti. L’adesione al bando, ha spiegato, non c’è stata. La prima fase infatti è stata avviata con la presentazione preliminare da inviare il 30 marzo, quando l’amministrazione era un’altra. Noi siamo subentrati da luglio 2009 e della possibilità mi sono interessata subito, rilevando alcuni problemi. In primo luogo la tendenza a finanziare progetti di grande entità, da progettare con attenzione e difficili da sostenere per un singolo comune. Il 10 agosto la Provincia si è proposta come capofila, ma ha posto una scadenza al 20 settembre per aderire al suo progetto, che di fatto ha annullato per noi gli effetti positivi della proroga. Il tempo per un nuovo progetto non c’era e fra quelli già eseguiti non ne abbiamo trovato nessuno che rispondesse alle caratteristiche. Questo non significa che non siamo attivi su progetti di carattere ambientale. Nel prossimo giugno presenterò l’adesione al Patto dei sindaci che potrà darci aiuto e risposte per iniziative in questo ambito.

Sonia Pistoni si è dichiarata insoddisfatta, sostenendo che tutte le occasioni e le proroghe sono state perse, ma più in generale, ha detto, non capisco una politica di risparmio energetico che eroga piccoli finanziamenti ai privati per impianti fotovoltaici, mentre le stesse risorse potrebbero servire a grandi progetti su edifici pubblici, in particolare scuole, con funzione educativa e anche didattica.

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Nella successiva interrogazione Sandro Morini del Pd ha chiesto notizie di un incontro realizzato nel marzo scorso con l’onorevole Souad Sbai e dedicato al Burka. Il 22 marzo, ha detto, un comunicato invitava a un evento a nome dell’assessore alle pari opportunità. L’evento è risultato un’iniziativa elettorale del Pdl e in particolare del consigliere Leoni. Nei giorni successivi i giornali si sono chiesti il motivo e la natura del patrocinio concesso. Il Sindaco ha dichiarato di non saperne nulla, l’assessore alle pari opportunità ha parlato di errore di scrittura. Io ritengo che abbiamo assistito a un’iniziativa politica, sulla cui natura parlano esplicitamente le foto rintracciabili ancora su Internet e stigmatizzo fortemente un’amministrazione totalmente piegata al volere della maggioranza.

Ha risposto l’assessore alle pari opportunità Claudia Severi, ricordando che in diversi episodi la precedente amministrazione comunale a guida Pd approfittò di iniziative comunali per campagna elettorale. Ha ricordato in particolare la presenza del candidato sindaco Pattuzzi all’abbattimento dello stabile di via San Pietro 6 il 25 maggio, a ridosso del voto amministrativo.

La comunicazione, ha detto, è partita dalla mia carta intestata ed è stata data come assessore alle pari opportunità. E’ stata immediatamente cestinata e non ha circolato. Mi si chiede il senso della concessione del patrocinio, ma non c’è stato alcun patrocinio, né oneroso né gratuito. Non è stato nemmeno richiesto l’uso di strutture comunali. Questa interrogazione è senza risposta perché le azioni su cui si chiede conto non sono avvenute. Come assessore alle pari opportunità ho semplicemente dato comunicazione di un evento su un tema, quello del Burka e della segregazione delle donne, che mi sta particolarmente a cuore.

Insoddisfatto della risposta il consigliere Morini. Continuo a ribadire che lei ha annunciato un’iniziativa politica di un parlamentare Pdl e del candidato Leoni su carta intestata del Comune di Sassuolo. Questo è un modo censurabile di intendere la cosa pubblica.

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All’interrogazione successiva Susanna Bonettini del Pd ha chiesto informazioni sul luogo di culto islamico di via Regina Pacis. Abbiamo appreso dai giornali, ha detto, dello smantellamento della struttura provvisoria di via Regina Pacis e di quattro siti ipotizzati per la collocazione definitiva della sede. Ricordo che un ordine del giorno della Lega è stato approvato dalla maggioranza e dichiara che non sorgeranno moschee sul territorio. Ricordo che il sito di via Regina Pacis era stato concordato con le parti sociali e con molti soggetti e che oggi il consiglio comunale non viene neanche informato della sua dismissione. Chiedo quali sono i siti alternativi? Come verrà data informazione alla città? Dove pregano nel frattempo i fedeli?

Ha risposto il vice sindaco Gian Francesco Menani. L’autorizzazione per la struttura provvisoria era di 180 giorni, poi prorogata più volte fino ad un massimo di 12 mesi, ma la condizione di provvisorietà è indispensabile per strutture che non richiedano l’autorizzazione edilizia. Finite le proroghe e concesso altro tempo per le condizioni atmosferiche del periodo, la struttura è stata smontata. Abbiamo avuto colloqui con l’associazione interessata e i suoi rappresentanti e tecnici, c’è dialogo e stiamo vagliando i siti alternativi. Uno potrebbe essere quello più volte citato di proprietà Hera. Appena ci saranno certezze comunicheremo alla cittadinanza a mezzo stampa e attraverso tutti gli altri canali informativi.

Susanna Bonettini si è dichiarata insoddisfatta. La preghiera, ha detto, avviene nel piazzale come prima, all’aperto. Ora c’è un impegno preciso a quanto pare per una struttura definitiva e i cittadini hanno diritto di saperlo. Le notizie chiediamo di apprendere dal consiglio comunale e non dalla stampa.

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Il sesto punto, interrogazione di Anna Maria Anselmi, Lista per Sassuolo, su Hera, è stato rinviato per necessità di reperire tutto il materiale richiesto.

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Settima interrogazione ad opera di Sandro Morini del Pd sullo sgombero di via Adda 77. Vediamo, ha detto, differenze sostanziali rispetto alle ordinanze riguardanti gli sgomberi precedenti. E’ vero che il pacchetto sicurezza ha modificato i poteri dei sindaci, ma li ha comunque sottoposti all’autorità statale del Prefetto, a cui va data comunicazione. Inoltre l’agibilità o meno dello stabile ha bisogno di una dichiarazione dell’Ausl e qui vediamo solo una relazione dei Vigili del Fuoco. Mancano documenti e quindi pensiamo sia un’ordinanza emessa in chiave elettorale prima delle elezioni regionali o fatta per spaventare gli occupanti e indurli a lasciare. Ci sono elementi che mi fanno dubitare della correttezza legale dell’ordinanza e quindi chiedo controlli in merito per evitare che in futuro si aprano ricorsi onerosi per la città e i sassolesi.

Ha risposto Gian Francesco Menani, vicesindaco e assessore alla sicurezza. I provvedimenti di inagibilità sono di competenza del sindaco. L’Ausl è stata interessata per la chiusura di singoli appartamenti e le motivazioni igienico sanitarie fanno riferimento a situazioni oggettive, conosciute dall’Ausl senza necessità di un ulteriore richiamo. Nello stabile mancano luce, gas, elettricità e l’acqua è erogata solo mezz’ora al giorno.

Il Comando dei Vigili del fuoco ha evidenziato elementi di pericolosità. Il Prefetto è stato informato il giorno dopo l’ordinanza, come da disposizioni di legge. Oggi (ieri) un Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico ha concordato la data dello sgombero, che resta segreta per ovvi motivi di sicurezza. Le famiglie sono già state in buona parte trasferite in alloggi reperiti dallo sportello casa, quella senza minori e i single regolari hanno avuto a disposizione il posto letto nei termini e ai costi già prefissati. L’intera operazione (durata 18 mesi) costerà 73800 euro, di cui 53mila per il reperimento di alloggi e 19mila per contributi finalizzati.

Morini si è dichiarato insoddisfatto. Nell’ordinanza, o allegato ad essa, di queste informazioni non c’è nulla. L’amministrazione deve parlare con atti pubblici. Mi aspetto documenti scritti altrimenti stiamo parlando di nulla.

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Il consigliere Andrea Lombardi ha interrogato sulla moschea, luogo di culto, di via Cavour. I locali chiusi nel febbraio 2010, in seguito al ricorso al Tar e poi alla sospensiva del consiglio di stato sono stati riaperti e ora vengono utilizzati. Considerando i diritti di culto e libertà religiosa stabiliti dalla Costituzione e considerato che in incontri passati anche l’associazione occupante ha riconosciuto che il sito non è perfettamente idoneo, chiedo se l’apertura attuale sia provvisoria o definitiva; cosa si intende fare a proposito della sospensiva del Consiglio di stato; quali motivazioni ha portato il Consiglio di stato per la riapertura; quali siti sono stati eventualmente individuati per uno spostamento.

Ha risposto ancora il vicesindaco Menani. La riapertura va considerata provvisoria, l’atto del Consiglio di stato è pendente; l’amministrazione comunale farà richiesta di una pronuncia definitiva nei tempi più rapidi possibile; il Consiglio di stato ha ritenuto che gli interventi abusivi non sembrino relativi alla ristrutturazione complessiva; l’ultimo incontro con l’associazione di via Cavour è stato nel febbraio scorso, poi è partita la battaglia legale e non abbiamo avuto più contatti né richieste di incontro; i problemi legati alla moschea di via Cavour risultano nel frattempo diminuiti per minor frequentazione, ma l’attenzione sulla via è costante, specialmente il venerdì, giorno di funzione; luoghi alternativi non ne conosciamo, siamo in attesa di proposte dall’associazione perché il sito attuale per noi resta inidoneo.

Il consigliere Lombardi si è dichiarato insoddisfatto della risposta. C’è il diritto degli islamici di pregare con dignità e tranquillità e c’è il diritto alla quiete degli abitanti. Non sono due diritti inconciliabili, ma ci vuole dialogo senza posizioni rigide come quelle assunte dall’amministrazione, che in un anno ci hanno portato a nessuna soluzione del problema. Le due associazioni ci sono ancora e pregano ancora negli stessi luoghi di prima. Più che per la risposta sono insoddisfatto per la strategia complessiva.

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La successiva interrogazione del consigliere Davide Ricci del Pd ha chiesto informazioni su un tratto di marciapiede in via Rocca, realizzato in pietra e in sostituzione dei ciottoli di fiume precedenti, che presenta oggi alcune rotture. Ricci ha chiesto al sindaco Caselli a cosa siano dovute le rotture, quando verranno riparate e anche se c’è un parere in merito a questa opera da parte della Soprintendenza competente, che aveva in passato espressamente richiesto la pavimentazione in ciottoli.

La rottura delle filette, ha spiegato Caselli, è dovuta a un difetto di costruzione e la ditta esecutrice rimedierà la prossima settimana. La scelta è stata fatta per realizzare un percorso accessibile anche ai disabili fino alla biblioteca. La pietra serena usata è simile agli altri materiali impiegati e la Soprintendenza non è stata interpellata. Io sono convinto dell’utilità del marciapiede e fiero di averlo realizzato. Non siamo perfetti, ammettiamo gli errori, ma le cose le facciamo e non capiamo certe manifestazioni di insoddisfazione su temi come questo.

Davide Ricci ha manifestato soddisfazione per la prima parte della risposta, perché mi fa piacere sapere che si rimedierà. Sulla seconda, il consigliere ha ribadito che pur trattandosi di una piccola cosa, non ha condiviso il modus operandi. In conclusione si è detto parzialmente soddisfatto.

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Al punto successivo il consigliere Antonio Caselli ha chiesto informazioni sul regolamento di assegnazione delle sedi alle associazioni di volontariato e sull’anagrafe delle associazioni. Non condivido, ha detto, il modo di operare tramite atti di indirizzo in cui si mescolano oggetti diversi, come è accaduto per questi due provvedimenti. Credo che un atto di indirizzo dovrebbe invece lasciar spazio a un iter che coinvolga il consiglio comunale.

Sui due temi specifici: per le sedi, se era già in atto un esame della situazione delle assegnazioni, perché si è andati a un atto di indirizzo e non a un regolamento?

E sull’anagrafe delle associazioni trovo passaggi delicati. L’iscrizione all’albo provinciale fino a ieri è stata utilizzata per esempio per escludere il Circolo Fassbinder, oggi questo nuovo anagrafe avrebbe potuto costituire un diritto in più anche per loro. Vengono elencati sei criteri inclusivi e alcuni di esclusione e in base al testo sembra che i sei inclusivi sia necessario possederli tutti. Chiedo lumi su questo aspetto.

Ha risposto l’assessore all’associazionismo Luca Cuoghi. Questi sono temi su cui lavoriamo fin dall’inizio della nostra amministrazione e che stanno arrivando a risultati. Abbiamo messo insieme due elementi in un solo atto di indirizzo perché io credo che abbiano molti punti di collegamento per il rilancio del sistema dell’associazionismo in città. La delibera ha comunque avviato un iter di modifica del regolamento che correttamente approderà in consiglio comunale dopo tutti i passaggi istituzionali. Facciamo un atto in meno, ma forse diamo una risposta in più e io condivido questo modo più snello di procedere.

Quanto all’anagrafe delle associazioni, ha spiegato Cuoghi, gli elementi che escludono riguardano le associazioni politiche o quelle che hanno per finalità la tutela economica degli iscritti. Gli elementi inclusivi sono di più e hanno lo scopo di inquadrare associazioni molto attive sul territorio che per loro natura non rientrano in nessun albo. Per esempio la croce Rossa, che è un ente, o le parrocchie, che hanno forme giuridiche particolari. Basta possedere uno o alcuni degli elementi inclusivi, tutti non sarebbe possibile. Non ci sostituiamo ad altri albi, aggiungiamo solo altri elementi e i diritti previsti dall’albo provinciale restano prerogativa di chi è iscritto a quell’albo.

Antonio Caselli si è dichiarato soddisfatto, nel sapere che si attiverà un iter per le assegnazioni delle sedi che porterà in consiglio e ha attribuito e un mero errore di scrittura il fatto che i requisiti inclusivi sembrassero tutti necessari. Ha però chiesto che dagli atti di indirizzo si passi agli atti formali. Il tempo del rodaggio per la giunta, ha detto, è finito.

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A seguire Paolo Vincenzi, assessore al bilancio, ha dato comunicazione di un atto di indirizzo rivolto a Sgp, per lo sgombero di via Adda 77, che includeva la comunicazione di prelievo dal fondo di riserva di fondi necessari all’operazione.

Sono inclusi, ha spiegato, i procedimenti per il reperimento di alloggi per le famiglie con miniori e disabili, i contributi fissi o contributi per posto letto per gli altri occupanti, i costi di trasloco. Per la parte economica si tratta di complessivi 82mila euro, che in parte sono inclusi nel capitolo servizi alla persona, in parte, per55mila euro, vengono prelevati dal fondo di riserva.

Antonio Caselli del Pd ha contestato l’utilizzo del fondo di riserva per questi obiettivi. Si tratta, ha detto, di un’operazione che era già nota, tanto da essere inclusa nella relazione programmatica del sindaco. Il fondo di riserva si usa per esigenze immediate e straordinarie, questa è preesistente. Bisognava predisporre gli stanziamenti a suo tempo. Ancora una volta contesto questo modo di operare sempre sul filo del rasoio e sempre in rodaggio.

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Il punto numero 12 riguardava una variante al Piano particolareggiato di iniziativa privata n. 54 di via Radici in Piano e in particolare, come ha spiegato il sindaco Luca Caselli, un’ennesima variazione e un progetto datato 2000 e già più volte passato nelle commissioni e in consiglio comunale, che questa volta riguardava lo spostamento di alcuni metri di una torre da destinare a sede di uffici, spostamento che, ha spiegato Caselli, consentirà all’impresa costruttrice di procedere alla realizzazione dell’intera opera per stralci invece che in un’unica fase, anche per far fronte al difficile momento economico e alle esigenze di mercato. La variante, ha spiegato Caselli, è a mio parere legittima.

Chiusi gli aspetti tecnici però il sindaco Caselli ha aperto la questione politica legata a questa variante e al recente intervento di un consigliere comunale di maggioranza, che presumibilmente su questo punto, ha sollevato dubbi di legittimità e compatibilità con un assessore della giunta.

Se il riferimento del consigliere era su questo punto, ha detto Caselli, non l’ho capito, perché non vedo vantaggi né possibili illeciti.

Per essere completamente trasparenti ed evitare qualunque ombra di conflitto di interessi, la delibera in questione la presento io invece dell’assessore all’urbanistica Claudia Severi (che nel frattempo aveva abbandonato l’aula) e chiarisco che l’assessore non ha neanche visto la delibera in questione, proprio per correttezza visto che si trova ad avere rapporti di parentela con uno dei soci dell’immobiliare costruttrice.

I giudizi usciti sulla stampa in questi giorni sono nefandezze. Io avrò anche dei difetti ma non sono né un corrotto né un colluso e non ci sono corrotti e collusi in questa amministrazione. Verifichiamo con scrupolo la legittimità di ogni atto. Sarò io stesso a presentare l’incartamento alla Procura della Repubblica, perché indaghi nel caso ravvisi qualunque ipotesi di reato.

Il consigliere Ugo Liberi del Pdl ha fatto seguito all’intervento del sindaco, chiarendo dal punto di vista tecnico che ci troviamo di fronte a un’ennesima variante di un progetto vecchio, che ha avuto molti passaggi, legittimi ieri come oggi. Lo abbiamo visto cambiare nel tempo, adattandosi alle condizioni di mercato. E’ un’iniziativa privata che per noi rappresenta l’obiettivo di riqualificare un ingresso della città.

Giuseppe Megale del Pd ha fatto osservare che pur essendo certamente legittima la delibera, quello che si è aperto è un problema politico più ampio. A seguire ha dato lettura delle dichiarazioni rilasciate con comunicato stampa dal consigliere della Lega Giorgio Guandalini (il rappresentante di maggioranza già richiamato, senza essere citato, nell’intervento del sindaco).

Qui si comincia a parlare di cose concrete, ha detto Megale, di cambiare una città, di conciliare esigenze e conflitti. E subito, al di là della propaganda, vengono a mancare le soluzioni. Io ritengo che qualcuno debba dimettersi, l’assessore accusato o il consigliere che ha fatto queste illazioni. Non possono stare nella stessa maggioranza chi ha lanciato simili accuse e chi le ha subite. Megale ha fatto anche notare l’assenza di tre consiglieri della Lega Nord, lo stesso Guandalini, Gandini e Gottardi.

Il capogruppo della Lega Nord Stefano Bargi ha dichiarato che la Lega è presente ed vota la variante. Quello che avete letto sui giornali è il parere personale di un consigliere. Questa variante viene da un iter decennale, non rappresenta nessun tipo di problema. Voteremo a favore e siamo curiosi di sapere come voterà il Pd.

Antonio Caselli del Pd ha fatto notare che questa sera per la prima volta la maggioranza comincia a contarsi. E’ la maggioranza che deve garantire il numero legale che stasera è di 15 consiglieri. Significa che la maggioranza, il voto in più, il sedicesimo, stasera è rappresentato dal presidente del consiglio comunale. Che è un consigliere e quindi può farlo. Ma sono situazioni che un po’ alla volta logorano. E’ un fatto politico. Faccio anche notare che la non partecipazione dell’assessore in atti che lo riguardano anche indirettamente, è obbligatoria per regolamento, fino al quarto grado di parentela.

Biagio Antonio Santomauro, del Pdl ha fatto ancora notare che la variante è su un progetto già noto, non danneggia nessuno e l’opinione di Guandalini va considerata espressa a titolo personale.

Sandro Morini ha riconosciuto che si tratta di una variante minima e migliorativa. Ma questo rende ancora più incomprensibile, ha detto, quello che è successo dal punto di vista politico. E’ evidente questa sera il disagio della maggioranza perché il quadro è cambiato quando il segretario cittadino della Lega Nord ha lanciato sui giornali queste accuse, evitando di presentarsi in consiglio questa sera, insieme a altri due consiglieri del partito, uno dei quali è fra l’altro il presidente della Commissione urbanistica. In questa situazione la minoranza non c’entra, non ha fatto nulla. E se per una variante minima e legittima succede un caso politico di questa portata, mi preoccupa pensare a cosa accadrà quando si dovranno approvare atti più importanti, come il Poc. La Lega fa da sempre maggioranza e opposizione allo stesso tempo, ma noi non ci stiamo a questo gioco e d’ora in poi la inchioderemo ogni volta alle sue responsabilità politiche. Chi fa affermazioni come queste deve dimettersi o uscire dalla maggioranza e aderire al gruppo misto.

Il consigliere del Pdl Roberta Costi ha fatto notare che rispetto alla presunta divisione della maggioranza, il Pd avrebbe dovuto ricordarsi di essere andato diviso alle elezioni, al punto da candidare il sindaco in una sua lista civica.

Franca Cerverizzo, della Lista civica Sassuolo con Pattuzzi, ha subito fatto notare di non riconoscersi in queste parole di Roberta Costi e ha annunciato la sua uscita dall’aula, non per polemica ma perché essendo nuova del consiglio non ho un quadro di insieme sufficientemente esatto di questa variante. Faccio notare comunque che nessuno ha messo in dubbio l’onorabilità del sindaco e quindi non capisco i suoi sibillini avvertimenti.

Il sindaco Caselli ha ripreso la parola per chiarire brevemente: non minaccio nessuno di denuncia, ho detto che porterò le carte in Procura per autotutela mia e dell’amministrazione, perché si indaghi se si ravvisa qualunque irregolarità.

Il vicesindaco Gian Francesco Menani ha rassicurato sulla saldezza della Lega Nord sassolese. La Lega, ha detto, è un partito vero e sincero, Guandalini si è posto interrogativi e c’è già stato un chiarimento. Continueremo a verificare la legittimità di tutti gli atti, passati e presenti, e non abbiamo nessuna paura di verifiche anche legali.

Sergio Basile dell’Idv ha fatto notare che nessuno mette in dubbio la moralità del sindaco Caselli, ma il problema è politico perché queste affermazioni provengono dal segretario della Lega Nord. Sono ipotesi che denunciano situazioni di irregolarità. Abbiamo rispetto per il lavoro dell’amministrazione e per questo manifestiamo preoccupazione su problemi come questo, anche in relazione agli atti da approvare in futuro.

Sonia Pistoni del Pd si è detta contenta che sindaco e vicesindaco abbiano preso posizione chiara sull’uscita di Guandalini, ribadendo la legittimità degli atti. Noi siamo fedeli al nostro ruolo di opposizione, non abbiamo sollevato il caso ma non possiamo non dire nulla su questa situazione. Mi fa anche piacere che ciò che avevo detto sulla necessità di chiarire la situazione anche con il ricorso alla Procura sia stato ripreso anche dal sindaco. Ma a questo proposito devo anche dire che l’aggressività in quest’aula è sempre elevata e rapidamente si passa alla minaccia giudiziaria, che non fa bene al clima del consiglio.

Claudio Corrado del Pdl ha ricordato che il tema era squisitamente urbanistico. Da apprezzare in questa situazione l’azione del sindaco, che in un momento in cui tutto sembrava dubbio, ha ribadito in prima persona la legittimità di ogni atto. La minoranza fa il suo mestiere e spera in un autogol della squadra campione, che stavolta però non ci sarà.

Susanna Bonettini del Pd ha espresso due motivi di preoccupazione: uno per il conflitto di interessi dell’assessore Severi, ha detto, che porta, in un periodo fra l’altro di crisi, in cui le imprese avrebbero bisogno di pratiche veloci, a bloccarsi su una variante di lieve entità. Un altro motivo di preoccupazione, secondo Susanna Bonettini, viene dal fatto politico che si è verificato, perché la Lega ha forte responsabilità di governo. Del resto il dissenso su questa variante era già emerso in commissione urbanistica. Bonettini ha infine ricordato a Roberta Costi che Pattuzzi era candidato col Pd e con il gruppo Pd è entrato in consiglio comunale.

Camilla Nizzoli del Pdl ha negato che ci fossero fibrillazioni in commissione urbanistica. La variante è stata approvata in commissione, ha detto, con i voti di Pdl, lega e Lista civica e l’opposizione non ha praticamente posto né obiezioni né interrogativi.

Andrea Lombardi del Pd ha ricordato che su una variante tutto sommato tranquilla, la minoranza ha dovuto solo assistere allo scambio di affermazioni pesantissime fra membri della maggioranza. Ho anche aspettato rettifiche a mezzo stampa nei giorni scorsi, senza vederne alcuna.

Francesco Battani del Pdl ha sottolineato come da più parti questa variante venga giudicata migliorativa di una situazione edilizia. Siccome siamo qui per migliorare la città, ha detto, auspico che su un atto giudicato migliorativo maggioranza e opposizione possano votare insieme. Credo anche che sia giusto che il sindaco Caselli reagisca alle accuse interessando la Procura.

Davide Ricci del Pd, che faceva parte della commissione che ha discusso la variante, ha ricordato che se non si è entrati nel merito è perché appariva tutto sommato un atto legittimo e giusto. Vedo però che su uno dei primi atti urbanistici dell’amministrazione, appare già palpabile il nervosismo. Ricordo che nella seconda seduta della commissione, quella per l’approvazione, i consiglieri leghisti interessati a questa situazione non c’erano, era presente il solo Lorenzi.

Nelle dichiarazioni di voto: Stefano Bargi della Lega Nord ha accusato la minoranza di aver puntato più sul gossip che sull’oggetto del punto all’ordine del giorno e ha annunciato il voto favorevole.

Giuseppe Megale, sottolineando al vicesindaco Menani che la politica non si fa con le denunce ma vola più alto, ha comunicato l’uscita dall’aula dell’intero gruppo Pd in sede di votazione. Il problema politico, ha detto, è in capo al sindaco e alla sua maggioranza e se lo devono gestire loro.

Ugo Liberi del Pdl ha ribadito la natura solo tecnica dell’atto e annunciato il voto favorevole anche perché contribuisce a creare lavoro e impresa.

Prima della votazione il gruppo del Pd, Italia dei Valori e Lista Sassuolo con Pattuzzi hanno abbandonato l’aula.

Fra i presenti hanno votato a favore Pdl, Lega Nord e Lista civica Per Sassuolo. La variante è stata approvata.

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L’ultimo punto riguardava la convenzione con i Comuni di Fiorano, Formigine e Maranello per la gestione dei servizi per l’infanzia e Centro per le famiglie. In particolare, ha spiegato l’assessore Orienti, in questo caso si faceva riferimento al funzionamento dei Nidi e del Centro giochi Trottola 3 presso l’ospedale, prevedendo anche maggior possibilità di inclusione per i bambini di altri Comuni convenzionati.

Per il Centro per le famiglie la novità riguardava invece i temi dell’adozione e dell’affidamento dei minori, ferme restando, ha spiegato l’assessore, le altre prerogative del centro a proposito di genitorialità.

Claudio Corrado del Pdl ha riferito di un iter tranquillo in commissione per questa convenzione, senza contestazioni.

Susanna Bonettini del Pd ha invece sottolineato due motivi di perplessità. Il primo riguardante aspetti nuovi che nel centro per le famiglie fanno apparire prevalente il sostegno alla prima infanzia, rispetto all’ispirazione generale del centro, che era rivolto alla genitorialità e alla famiglia in generale (ma l’assessore Orienti ha ribadito che le prerogative note del Centro per le famiglie restano invariate, con l’aggiunta di queste nuove funzioni).

La seconda perplessità, ha detto Bonettini, riguarda la gestione associata dei servizi, che a volte c’è ed è anche quinquennale, a volte è di tempi più ridotti e a volte manca. Dallo scioglimento dell’associazione dei Comuni insomma, non riesco più a vedere il quadro complessivo con cui si procede a queste convenzioni.

Ugo Liberi del Pdl ha giudicato questo un atto a favore dei cittadini e quindi da votare, al di là di eventuali problemi in altri ambiti legati al comprensorio.

La convenzione è stata approvata coi voti favorevoli di Pdl, Lega, Idv, Lista Civica e Lista Sassuolo con Pattuzzi. Astenuto il Pd.

(resoconto a cura dell’Ufficio Stampa del Comune di Sassuolo)