Il sindacato Cisl Scuola dell’Emilia-Romagna giudica la manovra finanziaria “troppo pesante per la scuola” e “dà il “via alla mobilitazione”, a partire dalla manifestazione organizzata dalla Cisl a Roma per il 5 giugno.

Dunque, “no” al blocco delle progressioni di anzianità, “misura altamente iniqua, che viene a pesare sul personale della scuola già duramente colpito (insieme a tutti i dipendenti pubblici) per il blocco dei contratti”.

Per Cisl Scuola si tratta di “un attacco estremamente grave che si abbatte su una categoria che vedrà così il proprio salario taglieggiato in maniera pesante ed ingiusta, rispetto a quanto verserà chi percepisce alti livelli di reddito.

“Un sacrificio di questa entità –osserva Anna Cicognani, responsabile della Cisl Scuola emiliano-romagnola- creerà problemi in particolare su stipendi che si aggirano sui 1500 euro (in alcuni casi anche più bassi), mentre sarà ininfluente il taglio del 5% o 10% su redditi dai 90 mila ad oltre 130 mila euro”. Inoltre, Cicognani aggiunge che “la manovra colpisce duramente una categoria che da tempo attende di essere valorizzata ed invece è fortemente penalizzata dai tagli agli organici: in Emilia-Romagna – 1.193 docenti e – 650 amministrativi e bidelli a fronte di + 10 mila alunni”.

Da qui il “fermo dissenso per misure così ingiuste ed inaccettabili”, espresso da Cisl Scuola e la richiesta di “modificare l’attuale stesura del decreto”.