Tra le motivazioni alla base dell’occupazione simbolica dell’Ufficio scolastico provinciale di Modena promossa dai sindacati Flc/Cgil e Cisl Scuola giovedì pomeriggio 3 giugno (ore 14 – via Rainusso), per la Flc/Cgil c’è anche la richiesta di dimissioni del dirigente dell’Ufficio scolastico dell’Emilia-Romagna.

Con la lettera inviata nei giorni scorsi ai dirigenti degli uffici provinciali il dottor Limina intimava infatti al personale della scuola di non fare dichiarazioni pubbliche sui tagli a risorse e personale, minacciando in caso contrario provvedimenti disciplinari.

Un comportamento giudicato sin da subito grave e inaccettabile, con il quale si vuole imporre il silenzio a dirigenti, docenti e personale Ata per nascondere lo smantellamento in atto della scuola pubblica! La Flc/Cgil ribadisce quindi la richiesta di dimissioni del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale –  dichiara il segretario modenese Stefano Colombini.

L’occupazione simbolica dell’Usp giovedì 3 giugno, che avverrà in contemporanea su tutto il territorio nazionale, è per manifestare contro i tagli della legge 133/08 agli organici e alle risorse della scuola, contro il mancato pagamento dei crediti alle scuole (ammontano a 20 milioni di euro i crediti vantati dalle scuole modenesi verso il Ministero), contro il mancato riconoscimento della scuola d’infanzia (-222 bimbi nelle scuole d’infanzia modenesi) e del tempo pieno (-38 classi di tempo pieno per l’anno scolastico 2010/11), contro il licenziamento dei precari (-212 docenti e -100 Ata nell’anno scolastico 2010-11). Solo le scuole superiori subiranno un taglio di 128 insegnanti.

La manovra finanziaria che il Governo si appresta ad approvare – prosegue Colombini –  blocca le retribuzioni e gli scatti di anzianità per 4 anni, blocca il turn over e svuota il contratto nazionale della scuola congelandolo per 3 anni. Contro la manovra finanziaria la Cgil scende in piazza sabato 12 giugno con una manifestazione nazionale a Roma.

(Stefano Colombini segretario Flc/Cgil Modena)