“Il temporale non è scoppiato, ma le nuvole restano davvero tante e all’orizzonte non si vedono ancora cambiamenti sostanziali. Se la manovra economica del Governo non sarà adeguatamente rivista i riflessi negativi sulla rete delle farmacie territoriali saranno pesanti anche nella nostra provincia. Fare delle previsioni numeriche è prematuro; ma certamente, la sopravvivenza di alcune farmacie collocate in zone con una densità abitativa bassa è seriamente a rischio”. Questo il preoccupato commento di Silvana Casale, presidente provinciale di Federfarma Modena che riunisce le farmacie private, dopo avere partecipato lunedì scorso, a Roma, all’assemblea nazionale straordinaria dell’Associazione.

I nodi da sciogliere restano molti, in particolare Federfarma ribadisce nuovamente l’iniquità del provvedimento che non prevede una distribuzione dei tagli su tutta la filiera del settore farmaco, andando invece a colpire unicamente la categoria dei titolari di farmacia. Il pericolo, questa volta davvero serio, è di mettere in crisi uno dei servizi più apprezzati dai cittadini. Da un lato, in alcune aree, quelle in cui la densità abitativa è minore, si potrebbe determinare una vera e propria desertificazione rispetto alla presenza di servizi essenziali. Dall’altro, comunque, si andrebbero a ridurre i ricavi in modo così pesante che necessariamente si dovrebbe rivedere, al ribasso, la quantità dei servizi erogati. Non si tratta di ragionamenti teorici: il caso della chiusura della farmacia di Gargallo di Carpi è un campanello di allarme che deve indurre tutti a riflettere. Se si vogliono mantenere i servizi, occorre una redditività accettabile e che ci siano le condizioni per tenere aperta una farmacia anche in zone periferiche.

In pericolo c’è un modello organizzativo considerato tra i migliori al mondo: quello che garantisce ovunque un accesso comodo e semplice a numerosi servizi sanitari, fortemente integrati con il Servizio Sanitario Nazionale, erogati da professionisti qualificati. La rete delle farmacie del territorio è forte nella misura in cui tutte le maglie restano solide. L’utilizzo della scure per ottenere un presunto risparmio, colpendo indiscriminatamente le farmacie del territorio appare tra l’altro poco comprensibile, allorquando si esaminano i dati in modo obiettivo. La spesa farmaceutica che deriva dalle farmacie è infatti in costante diminuzione, mentre a essere fuori controllo è la spesa dei farmaci ospedalieri.

“La riduzione della spesa è un risultato conseguito grazie anche al nostro lavoro di farmacisti, fatto d’informazione, di consulenza e di impegno diretto e quotidiano. Con riferimento a Modena cito, a titolo d’esempio, i farmaci equivalenti il cui consumo nella nostra provincia ha raggiunto percentuali significative con conseguente rilevante risparmio per la comunità, peraltro senza nessuna rinuncia per la qualità della cura. Sia chiaro, abbiamo la consapevolezza e non solamente da oggi che, anche noi, dobbiamo fare la nostra parte. Lo abbiamo fatto in passato e siamo pronti a farlo anche per il futuro, lavorando anche su aspetti sostanziali come le modalità di remunerazione del nostro lavoro. La parziale disponibilità del Governo a rivedere i contenuti della manovra deve, però avere uno sviluppo concreto”, conclude Silvana Casale.