243 i cantieri ispezionati, 85 non sicuri, il 35% del totale nelle quattro province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza; comminate sanzioni per 651.700 euro. In provincia di Modena ne sono stati ispezionati 64, il 45 per cento dei quali sono irregolari. Sono i numeri principali che fotografano l’esito dell’ultima campagna straordinaria di controllo della sicurezza sul lavoro nei cantieri edili. Coordinati in Area Vasta Emilia Nord, dal 24 al 29 maggio, i Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro e le Unità Operative Impiantistiche Antinfortunistiche delle AUSL hanno portato a termine una campagna intensiva di controllo. Si tratta di un ulteriore momento di attività coordinata, svolta contemporaneamente nelle quattro province ormai da cinque anni, in modo omogeneo, con strumenti e metodi comuni.

L’iniziativa si inserisce nella normale vigilanza nei cantieri edili che viene svolta nell’arco di tutto l’anno secondo programmi sviluppati nella cornice del Piano Nazionale Triennale per l’Edilizia che prevede il controllo di 50.000 cantieri su base annua distribuiti sul territorio nazionale e del corrispondente Piano Regionale che prospetta per la nostra regione il controllo di circa 5.000 cantieri ogni anno. L’attività rientra altresì nella programmazione coordinata dell’Organismo provinciale – Sezione permanente di Modena, che, costituito nel 2009 con la partecipazione di tutti gli Enti di controllo sulla sicurezza e regolarità del lavoro (USL, Direzione Provinciale del Lavoro, Inps, Inail, Vigili del Fuoco, ARPA e ISPESL), ha individuato nel settore edile uno dei principali comparti di intervento.

I dati sono stati presentati oggi, 11 giugno, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Tiziano Borghi (Direzione Provinciale del Lavoro di Modena), Guido Besutti (Coordinamento provinciale Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro – Dipartimento Sanità Pubblica Azienda USL Modena), Davide Ferrari (Coordinamento Organismo provinciale – Sezione permanente di Modena).

I dati complessivi dell’Area vasta

I cantieri ispezionati sono stati 243; vi operavano 341 imprese e 1.032 addetti complessivi di cui ben 324 lavoratori autonomi (31% degli addetti). Le violazioni accertate sono state 138 e le sanzioni comminate ammontano a 651.700 euro.

I controlli hanno riguardato in particolare le situazioni che statisticamente determinano gli infortuni più gravi: i rischi di caduta dall’alto, i rischi di sprofondamento e di seppellimento negli scavi, la sicurezza degli impianti elettrici e delle macchine da cantiere. La vigilanza è stata inoltre estesa alla verifica approfondita delle gru. Le Unità Operative Impiantistiche Antinfortunistiche hanno sottoposto a verifica 90 impianti di sollevamento di cui 4 sono risultati irregolari.

Il 23% dei ponteggi presentava irregolarità di diversa natura e il 27% delle lavorazioni sui tetti veniva effettuata con grave pericolo di caduta dall’alto. Le carenze erano tali da comportare pericolo per i lavoratori nel 35% dei cantieri. Sono stati emessi 117 verbali di contravvenzione, il 55% nei confronti delle imprese esecutrici di opere e il 45% nei confronti delle altre figure responsabili dell’organizzazione e del controllo della sicurezza nei cantieri, soprattutto coordinatori per la sicurezza, imprese affidatarie e, in alcuni casi, anche i committenti dei lavori. In un cantiere le violazioni riscontrate erano tali da indurre l’effettuazione di un sequestro preventivo.

Questa campagna di vigilanza conferma sostanzialmente la percentuale dei cantieri irregolari rispetto alle precedenti campagne effettuate negli anni passati e quanto costantemente osservato nella intensa attività di controllo effettuata dai Servizi di Prevenzione delle AUSL: le irregolarità prevalenti riguardano l’inosservanza delle norme connesse con il rischio di caduta dall’alto. In particolare ben 92 irregolarità sulle 138 complessivamente riscontrate riguardano questo rischio.

Le carenze riscontrate sono coerenti con i dati statistici che individuano la caduta dall’alto come prima causa di infortunio grave e mortale. Anche in Emilia si conferma quindi l’esigenza di quanto indicato dai piani nazionale e regionale per la prevenzione degli infortuni in edilizia che pongono come priorità il controllo dell’applicazione delle misure di sicurezza contro il rischio di caduta dall’alto.

Il numero medio di dipendenti delle 341 imprese controllate presenti nei cantieri in questa campagna è di soli 2 lavoratori, a conferma dell’elevato processo di destrutturazione delle imprese, fattore che influenza negativamente le capacità organizzative e tecniche delle stesse ad attuare le misure di sicurezza. Si osserva inoltre il ricorso sistematico alla catena dei subappalti verso imprese sempre più piccole e la rilevanza del fenomeno delle imprese individuali senza dipendenti (31% nei cantieri controllati). La progettazione, l’organizzazione e la gestione della sicurezza, che rivestono un ruolo fondamentale per la salute dei lavoratori nel comparto edile, restano marginali e attuate in modo puramente formale. Oltre il 38% (52 su 138) delle contravvenzioni riscontrate riguardano infatti sostanziali irregolarità organizzative.

 

I dati emersi in provincia di Modena

 

I controlli sulla sicurezza

Nella provincia di Modena i cantieri ispezionati sono stati 64. I controlli hanno interessato 83 imprese, 202 lavoratori dipendenti e 61 lavoratori autonomi. Nel 45% dei cantieri sono state rilevate irregolarità; un dato che è del 10% superiore rispetto alla percentuale media complessiva rilevata nell’area vasta (35%). Le violazioni accertate sono state 46 e le sanzioni comminate ammontano a 228.800 euro.

Tra le particolarità emerse dalle ispezioni nei cantieri modenesi una più ridotta presenza di lavoratori autonomi: mentre la percentuale rispetto ai dipendenti nelle quattro province emiliane è del 31%, a Modena si ferma al 23%.

Con riferimento alle infrazioni più frequenti l’andamento è coerente con quanto rilevato nelle altre province. Situazioni non a norma sono state rilevate soprattutto nei casi di lavorazioni effettuate sui tetti (43%), e nell’allestimento dei ponteggi (35%). Delle 35 gru oggetto di controllo 30 sono risultate in regola, negli altri 5 casi sono state date indicazioni per l’eliminazione di carenze, non di carattere strutturale.

I controlli sulla regolarità

La campagna di controlli è stata caratterizzata in provincia di Modena da una importante novità: grazie al lavoro congiunto del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL, Direzione Provinciale del Lavoro, INAIL e INPS sono stati effettuati anche controlli sulla regolarità dei rapporti di lavoro all’interno dei cantieri.

I 64 cantieri ispezionati hanno dato origine a 144 accertamenti a ditte operanti all’interno dei cantieri stessi. Delle 144 aziende, 61 sono risultate aziende artigiane senza dipendenti, mentre 83 sono risultate essere aziende con personale dipendente in forza e operante all’interno dei cantieri. Sono state acquisite 202 dichiarazioni di lavoratori che saranno oggetto di verifica del regolare rapporto di lavoro e della regolarità contributiva.

Nel corso della attività ispettiva sono stati adottati 5 provvedimenti di sospensione della attività imprenditoriale per impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria (lavoratori in nero) in misura pari o superiore al 20%.

I lavoratori in nero sono risultati essere 13, di cui un clandestino. Tutte la aziende oggetto di sospensione hanno proceduto alla revoca della sospensione, regolarizzando le posizioni dei lavoratori in nero e versando la sanzione aggiuntiva prevista dalla legge, pari a complessivi 7.500 euro.

Sono state inoltre comminate le sanzioni previste per chi utilizza lavoratori “in nero” (maxi sanzione per lavoro nero, mancata registrazione sul “Libro unico sul lavoro”, mancata comunicazione al Centro Impiego, Mancata consegna al lavoratore della lettera di assunzione e mancata consegna del prospetto di paga all’ atto della retribuzione) pari ad 52.000 euro.

Sono ancora in corso gli accertamenti atti a quantificare la contribuzione omessa e  dovuta agli Istituti INPS e INAIL,  oltre ad altre sanzioni amministrative che emergeranno nel corso degli accertamenti.  

Per il lavoratore risultato essere clandestino sul territorio Italiano si è proceduto a inoltrare alla competente Autorità giudiziaria notizia di reato a carico del responsabile della ditta che lo ha utilizzato senza il previsto permesso di soggiorno per motivi di lavoro.   

L’Organismo provinciale – Sezione permanente

L’Organismo provinciale – Sezione permanente  è una struttura di coordinamento tra gli Enti con funzioni di vigilanza in materia di sicurezza e regolarità del lavoro, prevista dal DPCM 21 dicembre 2007 (che disciplina il coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro). Nella nostra provincia si è insediato il 22 settembre 2009.

E’ composto dai direttori dei Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) e dell’Unità operativa impiantistica antinfortunistica dell’Azienda USL, dai direttori di INAIL, INPS e ARPA e da funzionari di Direzione Provinciale del Lavoro, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e ISPESL. E’ collocato per la sua funzione presso l’Azienda USL, che ne assicura l’attività di coordinamento e di segreteria.

L’Organismo ha il compito di coordinare, sul territorio provinciale, le attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di attuare i piani di lavoro definiti dall’Ufficio operativo regionale.

Rappresenta  un importante strumento per analizzare, confrontare, programmare e armonizzare le attività di controllo svolte dalle diverse Istituzioni, coniugando la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali con il controllo delle regolarità dei rapporti di lavoro e il contrasto al lavoro nero e al lavoro sommerso.

Il programma di lavoro dell’Organismo provinciale prevede per il 2010 la realizzazione di campagne di vigilanza intensiva coordinata e congiunta in edilizia, come quella appena effettuata,  l’attivazione di un piano di vigilanza coordinata nei confronti delle imprese gestite da cittadini stranieri, con  l’obiettivo di  garantire migliori livelli di tutela della sicurezza e regolarità in tali imprese,  l’analisi congiunta dei sistemi informativi in essere presso gli  enti e la progettazione di scambi informativi utili a migliorare l’efficacia delle azioni di controllo,   l’organizzazione di iniziative di formazione e aggiornamento comuni per il personale ispettivo, al fine di migliorare l’uniformità interpretativa e operativa nell’esercizio delle competenze congiunte.

Sono i primi importanti passi di un percorso comune che gli Enti di vigilanza e controllo intendono sviluppare per tutelare in modo sempre più efficace la salute e sicurezza nei luoghi di  lavoro della nostra provincia.