Quando furono create le microaree per i nomadi distribuite per la città, ci dissero che era la soluzione a tutti problemi, che i cittadini avrebbero trovato in fondo ad alcune strade piccole piazzuole in ordine. Il sindaco disse che questo avrebbe messo tutti al riparo dal degrado, e reso la situazione più controllabile, oltre che gli abitanti delle aree più responsabili dello spazio a loro dedicato.Il risultato è sotto i nostri occhi: una semplice distribuzione spaziale non ha dato alcun esito positivo. Anzi nel momento in cui evidentemente il comune ha smesso di pagare le bollette, ecco che i debiti si sono accumulati di anno in anno.

Adesso la situazione è fuori controllo, e tutti chiedono aiuto. Mi chiedo se sia mai stato verificato lo stato lavorativo di queste persone: un cittadino che chiede una prestazione agevolata come minimo deve presentare l’ISEE, a queste persone a cui sono stati assegnati spazi dove stabilire le proprie case, è mai stato chiesto nulla? Adesso che sono ricoperti di debiti vediamo che non riescono a trovare lavoro, che non sono in grado di mantenere case e famiglia. Se sono cittadini italiani dovremo chiaramente aiutarli, secondo le regole che rispettano tutti gli altri. Ma finchè i debiti non sono arrivati ad essere insostenibili, e il rischio di rimanere senza luce come hanno vissuto? Migliaia di euro di debiti non si creano in pochi mesi.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)