La crisi economica non colpisce solo le imprese e le famiglie: anche migliaia di professionisti che operano nel territorio modenese vedono crescere ogni giorno le difficoltà a causa del calo del fatturato, della mancanza di ammortizzatori sociali, della stretta sul credito e dell’aumento di oneri ed adempimenti burocratici.

La denuncia arriva dal C.U.P (Comitato Unitario delle Professioni) di Modena che coordina le attività di 15 Ordini Professionali modenesi: Agronomi, Architetti, Avvocati, Chimici, Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Farmacisti, Geologi, Geometri, Infermieri, Ingegneri, Notai, Medici, Periti Agrari, Periti Industriali, Veterinari.

“Nel meritorio dibattito avviato dal Consiglio Comunale di Modena sugli effetti della crisi economica – sottolinea l’Ingegner Pietro Balugani, presidente del Comitato Unitario delle Professioni – non si accenna minimamente ai problemi che riguardano gli iscritti ad Albi ed Ordini professionali della nostra città. Eppure stiamo parlando di oltre 5.000 professionisti, che rappresentano quel famoso terziario avanzato che fornisce servizi e consulenze qualificate al mondo delle imprese, alla pubblica amministrazione e ai cittadini”.

I professionisti subiscono l’impatto della crisi al pari delle imprese senza potere beneficiare, però, delle agevolazioni e dei finanziamenti stanziati dagli Enti locali a favore di aziende e famiglie. “Il paradosso – afferma ancora Balugani – è che i nostri dipendenti possono usufruire di ammortizzatori sociali ed integrazioni al reddito, mentre noi no. Ai professionisti non pensa mai nessuno, nonostante le più recenti stime indichino che le professioni intellettuali producono nel complesso circa il 12,5% del PIL nazionale: poiché non vi è ragione per dubitare che anche a Modena sia così, sarebbe auspicabile che, almeno da parte degli amministratori locali, vi fosse un po’ di attenzione anche per noi professionisti visto che contribuiamo, in misura non trascurabile, alla creazione di benessere per tutta la collettività”.

La crisi ha comportato per i professionisti una forte diminuzione del lavoro, con conseguente drastico calo di fatturato (in particolare per le professioni “tecniche” come geometri, ingegneri ed architetti, per i quali si stima una diminuzione media del 30%) ed una crescente difficoltà nel pagamento delle parcelle. Questi elementi congiunturali si sommano alla cronica difficoltà di accesso al credito per chi, come i professionisti, esercita la propria attività senza disporre di grandi capitali o beni immobili da dare in garanzia alle banche. Ecco, quindi, che nuove difficoltà si aggiungono a quelle strutturali, rendendo rendono sempre più difficile il prosieguo dell’attività professionale (specie per i più giovani).

“Il Comitato Unitario delle Professioni di Modena ha visto con favore la nascita della Commissione consigliare speciale sulla crisi economica, ai cui lavori ha contribuito fornendo opinioni e dati numerici” conclude il presidente Balugani. “Ora ci aspettiamo che ci sia spazio anche per noi nei famosi Stati generali dell’economia modenese, ai quali intendiamo partecipare per formulare proposte concrete finalizzate alla soluzione dell’attuale negativa congiuntura economica”.

Comitato Unitario delle Professioni di Modena