Giuliana Urbelli, consigliere comunale del Pd e presidente della commissione Risorse, interviene nel dibattito sulla variazione di bilancio approvata ieri pomeriggio in Consiglio.

«Una variazione semestrale dell’1,5 per cento può considerarsi fisiologica per qualunque azienda, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando. Una crisi che il governo ha negato fino a pochi mesi fa e che ora scarica irresponsabilmente sul sistema delle autonomie: solo a Modena un taglio di 18 milioni di euro nel prossimo biennio. Ciò non significa sottovalutare i problemi, anzi.

Questa variazione, lo ricordiamo, non è obbligatoria; ma pone le condizioni per resistere meglio al periodo che affronteremo nella seconda parte dell’anno, fatto di incertezza di risorse, certezza di tagli, disperata difficoltà per gli enti locali di garantire servizi e prestazioni. Riducendo prudenzialmente le entrate ora, potremo contenere i possibili effetti negativi sulla spesa futura e indirizzare meglio le eventuali correzioni sul fronte delle uscite.

Molto dipenderà dagli effetti della manovra del Governo tuttora in discussione. Ma anche da cosa decideranno le Regioni che, Errani e Formigoni in testa, minacciano di restituire le deleghe. Non dimentichiamo che la finanza locale è parte della finanza pubblica; le decisioni, i saldi, i vincoli, le risorse di un livello di governo impattano in modo inscindibile sugli altri.

Se nella seconda parte dell’anno si dovrà intervenire sul lato della spesa occorrerà farlo nell’ambito di un percorso di condivisione delle scelte e delle priorità con i diversi attori sociali, che richiede tempo e, soprattutto, maggiori certezze: sui trend delle entrate e sul fronte istituzionale. Occorre aspettare almeno l’approvazione della manovra (siamo come sempre gli ultimi in Europa) per tarare la risposta a livello comunale. Intanto il Comune continua a far fronte ai servizi, spesso surrogando le funzioni di altre istituzioni, senza ricorrere all’indebitamento, nonostante i tagli del Governo.

La linea del Pd è sempre stata quella dell’assunzione di responsabilità: rimane una critica forte alla politica economica e fiscale del Governo che riteniamo non all’altezza della situazione, ma al tempo stesso ribadiamo la nostra attenzione e disponibilità a lavorare sulla struttura del bilancio e sulla revisione di alcune poste, a partire dalle consulenze».