3 capoluoghi di provincia, hanno già raggiunto, e in 2 casi abbondantemente superato, le 25 giornate consentite dalla normativa europea per il 2010 di superamento del valore obiettivo per la protezione della salute umana di 120 µg/m³, calcolato su una media di otto ore.

In particolare è Piacenza ad aggiudicarsi al momento questo poco invidiabile primato, con 31 giornate di superamento dei limiti, seguita da Parma con 28 e Modena con 25. Reggio Emilia, con 24 superamenti, è appena al di sotto della soglia, mentre se la passano meglio le province costiere della regione, con 16 superamenti a Ferrara, 15 a Forlì, 10 a Ravenna e 4 a Rimini, anche se quasi tutte, in particolare negli ultimi giorni, fanno registrare concentrazioni di ozono in costante aumento.

L’ozono è un inquinante secondario prodotto dalle emissioni dei veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chimici, in presenza di un forte irraggiamento solare, che può danneggiare la salute degli esseri umani con gravi conseguenze sull’apparato respiratorio e polmonare. Proprio per questo le amministrazioni locali sono obbligate ad avvisare la popolazione quando il livello di concentrazione supera anche solo i limiti della cosiddetta “soglia di informazione” un fenomeno che avviene per lo più in estate quando le temperature innescano una serie di reazioni chimiche responsabili della formazione del gas, si tratta perciò di una sorta di contraltare estivo delle polveri sottili (PM10).

Poiché questo tipo di inquinamento si diffonde con facilità a grande distanza, elevate concentrazioni di ozono si possono rilevare anche molto lontano dai punti di emissione dei precursori, in luoghi comunemente ritenuti immuni da inquinamento, come ad esempio le aree verdi urbane ed extraurbane e in alta montagna (il cosiddetto Paradosso del giardino).

A preoccupare Legambiente sono soprattutto le mancate reazioni dei Comuni. Nessuna misura di riduzione del traffico prevista, al massimo qualche consiglio sulla dieta da seguire per ridurre gli effetti negativi sulla salute. Consigli sicuramente utili, ma che suonano come un ammissione di impotenza dei comuni e dei primi cittadini.

“In questo panorama di mancati provvedimenti il segnale più preoccupate arriva da Bologna – ha dichiarato Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna – Il Commissario di Governo Cancellieri ha infatti pensato bene di ridurre il periodo di funzionamento di Sirio, il sistema di controllo dei varchi al centro cittadino. Al di là del conteggio del numero di auto in più o meno, è comunque un grave passo indietro rispetto ad un azione culturale che dovrebbe andare nella direzione di disincentivare l’uso del mezzo privato.”

Ozono, descrizione e consigli degli esperti

Questo gas è un inquinante secondario che si forma quando gli inquinanti prodotti dai motori dei veicoli e dalle industrie (i cosiddetti precursori-ossidi di azoto e idrocarburi) interagiscono con i raggi solari ultravioletti. Questa reazione è influenzata da variabili meteorologiche come l’intensità delle radiazioni solari, la temperatura, la direzione e la velocità del vento. Infatti i livelli di ozono tendono ad aumentare quando non c’è vento, il sole splende e la temperatura è elevata.

Quali sintomi provoca l’ozono

L’esposizione a elevati livelli di ozono può provocare irritazione agli occhi, gola e polmoni. Durante le ondate di calore inoltre, agli effetti dell’ozono si aggiungono anche quelli dovuti direttamente al disagio termico, soprattutto a carico degli anziani residenti nei centri urbani di maggiori dimensioni, ove è presente l’effetto “isola di calore”.

Chi è più sensibile all’ozono

Chi è affetto da malattie cardiovascolari o polmonari può essere molto sensibile all’esposizione all’ozono e manifestare sintomi prima degli altri. L’esercizio fisico inoltre, può aggravare i sintomi in quanto l’aumento del ritmo e della profondità della respirazione determina una maggiore inalazione di ozono. I bambini sono il gruppo a maggior rischio perché trascorrono gran parte del periodo estivo all’aperto e sono spesso impegnati in attività fisiche intense. Inoltre, a causa della maggior frequenza di atti respiratori, inalano quantità maggiori di ozono.

Che cosa posso fare per proteggermi

Per minimizzare i disagi bisogna ventilare gli ambienti domestici nelle ore più fresche della giornata e cercare di svolgere i lavori pesanti e le attività sportive nelle stesse ore. I soggetti particolarmente a rischio (anziani, bambini e persone con malattie cardiache e respiratorie) dovrebbero trascorrere le ore più calde della giornata all’interno delle abitazioni e lontano dalle aree verdi. E’ consigliata poi un’alimentazione ricca di sostanze antiossidanti quali: Vitamina C (pomodori, peperoni rossi e verdi, patate, cavoli, broccoli, verdure a foglie verdi, agrumi, fragole, meloni), Vitamina E (fegato, uova, asparagi, avocado, noci, mandorle, germe di grano, farina di grano tenero, olio di oliva, di arachidi, di germe di grano, di fegato di merluzzo) e Selenio (pollo, rognone, fegato, tonno, molluschi, pomodori, broccoli, cavoli, cipolle, funghi, cereali integrali, noci del Brasile, lievito di birra, germe di grano).