Ieri, domenica 25 luglio, si è concluso il periodo di permanenza di una delegazione di bambini saharawi nel territorio di Scandiano e nei Comuni del Distretto Tresinaro Secchia: i bambini ora proseguiranno il loro soggiorno in provincia di Bergamo. Parte dei bambini, provenienti dai campi profughi in Algeria, sono stati ospitati in queste settimane nella provincia di Reggio Emilia e in diversi nei Comuni del Distretto Tresinaro Secchia e ad Albinea.

Nei giorni scorsi è stata organizzata all’oratorio di Casalgrande dall’associazione Jaima Saharawi una cena di saluti alla quale hanno preso parte il Sindaco di Scandiano Alessio Mammi, l’Assessore alle relazioni internazionali Giulia Iotti, l’assessore di Casalgrande Marco Cassinadri, la consigliera provinciale Angela Zini, il rappresentante del fronte polisario Omar Mih, durante la quale è stata ribadita l’amicizia e il ponte di aiuti organizzato a favore del popolo saharawi dai Comuni del Distretto.

Nei giorni scorsi poi una delegazione composta dai rappresentanti istituzionali del territorio del Distretto e dell’associazione reggiana Jaima Saharawi è stata ricevuta dal Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna Matteo Ricchetti. Erano presenti all’incontro l’Assessore Giulia Iotti, l’Assessore di Casalgrande Marco Cassinadri e l’Assessore di Albinea Luca Poletti. Durante il soggiorno in Emilia-Romagna, importante soprattutto dal punto di vista della salute, per permettere ai bambini di allontanarsi nel periodo più torrido dai campi dove vivono in situazioni ambientali e logistiche molto difficili, la Regione ha garantito uno screening sanitario gratuito e assistenza medico-pediatrica per tutto il periodo di permanenza in Emilia Romagna.

“La Regione Emilia Romagna e i nostri Comuni hanno dimostrato sensibilità e impegno concreto – ha ricordato Giulia Iotti – per sollevare queste popolazioni dalla loro posizione di indigenza, grazie a progetti condivisi tra Regione, Provincia, Comuni e il Fronte Polisario. Gli scambi e i progetti sviluppati nelle tendopoli permettono alla comunità un sollievo temporaneo rispetto ad azioni quotidiane quali l’approvvigionamento dell’acqua, il miglioramento delle condizioni sanitaria e altri. Si tratta di un arricchimento reciproco che mette in luce le usanze e le condizioni di un popolo che da anni subisce numerose persecuzioni. Del resto gli saharawi sono un popolo di pace, che non è mai ricorso a conflitti coi paesi che esercitano sul popolo poteri coercitivi e gli saharawi sono orgogliosi di tale atteggiamento”.