Quando si parla di sicurezza e di tolleranza zero spesso si tende a pensare ad un atteggiamento militarizzato, e si evocano ronde di nefasta memoria. Probabilmente questo intende l’assessore Marino, quando cerca di marcare differenze fra centrodestra e sinistra. Ma chi vive in città governate dal centrodestra non credo viva in una trincea con check point all’ingresso di ogni quartiere. E’ piuttosto una questione di atteggiamento complessivo dell’amministrazione verso la responsabilità individuale degli individui, che rifiuta una sorta di pietismo, che nulla ha a che vedere con la pietà cristiana, ma che attribuisce sempre ad altro (società, origini o cultura) comportanti sociali devianti, da parte di italiani o stranieri che siano.

Sul fronte invece della sicurezza che deriverebbe anche da “illuminate” politiche urbanistiche, chiedo come si collochi la scelta di investire su palazzoni ovunque nella città, creando quartieri posticci, e potenziali dormitori, invece di agire su domanda e offerta, per vedere di risolvere i bisogni abitativi primariamente sul fronte delle migliaia di alloggi sfitti.

Ma questo sarebbe da chiedere all’assessore Sitta: concordo infatti in linea generale sul fatto che occorra una visione generale sulla città per poter fare politiche corrette su integrazione, accoglienza e di conseguenza sicurezza. Ma questo si concilia poco con la visione di una città in crescita verso i 230.000 abitanti, come preventivato da Sitta, dei quali, visti i trend di crescita della popolazione straniera, molti non saranno quei giovani che l’Assessore dice di voler tenere a Modena. Sarebbe bene che Marino si confrontasse col suo collega…

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)