«Un profondo disagio segna l’avvio dell’attività nelle scuole, come e più dell’anno scorso». Lo dice la Cisl Scuola di Modena, secondo cui il piano triennale di tagli, così pesante nella sua consistenza, non poteva essere sopportato dal sistema scolastico senza danni.

«Non si è dato ascolto nemmeno alla ragionevole richiesta di legare di più la scansione dei tagli al numero dei pensionamenti, per contenere al minimo la perdita del posto di lavoro da parte dei precari – afferma Monica Barbolini, neo segretaria provinciale della Cisl Scuola di Modena – Al dramma di chi resta senza lavoro occorre dare immediate risposte, come lo sono le misure messe a punto lo scorso anno per garantire qualche tutela economica e giuridica e la cui riconferma abbiamo voluto e sostenuto. In generale, si riscontra la crescente difficoltà delle scuole a rendere un servizio di qualità, data la crescente gravosità delle condizioni di lavoro sia sul piano individuale che collegiale».

Per Monica Barbolini tutto ciò condiziona in negativo l’avvio di riforme da tempo necessarie, ma piegate in modo prevalente alle esigenze di un contenimento della spesa talmente indiscriminato da veder coinvolte in una pesante riduzione dei quadri orario anche le classi non interessate al nuovo ordinamento. «Un altro grosso problema è il sovraffollamento delle classi: in certe scuole superiori abbiamo classi con 30-32 studenti, con gravi rischi – conclude la segretaria provinciale della Cisl Scuola – sia per la qualità della didattica che per la sicurezza di ragazzi e insegnanti».