Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 30 settembre è stata discussa una mozione di Lorenzo Paluan (Carpi a 5 Stelle-Rc) che proponeva l’adozione di un piano di risparmio energetico per l’illuminazione pubblica e gli impianti semaforici. “Premesso che per l’anno 2010 il Piano Esecutivo di Gestione prevede una spesa di 940.000 euro in energia elettrica per la sola illuminazione pubblica, considerato che diversi comuni in Italia – si legge nel documento – hanno approntato piani di rapida attuazione per la sostituzione progressiva dei punti luce di illuminazione pubblica e degli impianti semaforici con sistemi più efficienti e con metodi di gestione che possono arrivare a ridurre i consumi per singolo punto luce fino all’80%; che le stesse amministrazioni che hanno avviato questi piani, calcolano un tempo di rientro per gli investimenti effettuati sull’illuminazione pubblica in un periodo di tempo dai tre ai cinque anni, grazie ai risparmi per minor consumi e manutenzione; che sul mercato nazionale operano ormai da anni società in grado di elaborare e gestire piani per il risparmio energetico, azzerando i costi per gli investimenti iniziali attraverso meccanismi di pagamento diluiti nel tempo e basati sui risparmi ottenuti (le cosiddette Esco); il Consiglio comunale di Carpi impegna il Sindaco e la Giunta ad adottare un piano per il rinnovamento dell’illuminazione pubblica e degli impianti semaforici in grado di portare nell’arco di un biennio ad un risparmio di almeno il 30% degli attuali consumi energetici e della relativa spesa”.

Dopo avere ascoltato la lettura della propria mozione da parte di Paluan il consigliere Pd Paolo Gelli ha presentato un ordine del giorno sui temi legati al risparmio energetico, che impegna Sindaco e Giunta a “proseguire con decisione sulle scelte connesse al Programma di miglioramento della sostenibilità dell’uso dell’energia, a utilizzare nei sistemi di illuminazione pubblica che dovranno essere sostituiti tecnologie a Led, a lanciare un programma di ‘buone prassi’ negli edifici pubblici per favorire comportamenti virtuosi che riducano i consumi, a pensare al Grande Bosco cittadino come un bosco ceduo per la produzione di biomasse e infine a verificare forme e modi per aderire al Patto dei Sindaci per Kyoto”.

Il capogruppo PdL Roberto Andreoli ha aperto il dibattito sottolineando come il documento del Pd fosse composto di “molto fumo e poco arrosto, con solo buoni propositi ma non chiari e concreti, presentato come il solito in contrapposizione” citando poi un ordine del giorno presentato in passato dalla consigliera Gasparini e le cui indicazioni non sono mai state realizzate dall’amministrazione. Dopo una breve discussione, dopo la quale il Consiglio ha approvato a maggioranza l’attinenza del documento presentato da Gelli (con i voti del solo Pd, astenuto il Presidente del civico consesso Taurasi) è quindi proseguito il dibattito. Da parte di Paluan e della capogruppo dell’ApC Giliola Pivetti sono venute critiche al documento di Gelli, “che auspica, avalla ciò che il Comune fa mentre il Piano energetico è rimasto sulla carta” (Paluan), “vago, che rifiuta l’analisi, mentre la forza dei numeri fa male alle intelligenze di tutti noi” (Pivetti). Gelli ha replicato a queste osservazioni ricordando come siano 10 mila i punti luce in città, a cui vanno aggiunti quelli degli edifici pubblici, e che “dal 1990 sono state sostituite il 90% delle lampade a vapori di mercurio, garantendo più efficienza energetica, più luminosità e almeno un terzo di risparmio”. Roberto Benatti (PdL) ha citato come prima conseguenza del ricambio delle lampade in nome del risparmio energetico la minore necessità di manutenzione e appalti meno remunerativi. Lorenzo Paluan ha poi ribadito come il documento del Pd manchi di analisi e obiettivi sul risparmio energetico in nome dei quali destinare le risorse. “Non posso votare un odg come quello di Gelli dove si dice che tutto va bene così senza dare scopi all’azione del Comune. Se il Consiglio si assumerà l’impegno allora l’amministrazione deve investire nel risparmio energetico e non solo sulla manutenzione, dandosi obiettivi di miglioramento”.

L’assessore all’Ambiente Simone Tosi ha allora preso la parola ricordando che la manutenzione dell’illuminazione pubblica è gestita direttamente dall’ente locale, che non è vero che in questi anni il Comune non abbia fatto nulla e sia l’ultimo della classe su questo tema e di come siano ancora 1100 i punti luce su cui si può intervenire. “Non è vero che l’unico odg non fumoso sia quello di Paluan”. In sede di dichiarazione di voto il capogruppo PdL Andreoli ha ricordato infine il progetto del Parco Peter-Mar di Fossoli, finanziato da risorse pubbliche e private e dove tutto è misurato per verificare il risparmio energetico “così come non avviene per l’illuminazione pubblica cittadina”.

La mozione di Paluan è stata votata dal presentatore, da ApC e dal PdL, e bocciata dal gruppo Pd. E’stato poi proposto da Gelli un emendamento allo stesso testo del capogruppo di Carpi a 5 Stelle-Rc, con una modifica nel dispositivo finale: alla frase “il Consiglio comunale di Carpi impegna il Sindaco e la Giunta ad adottare un piano per il rinnovamento dell’illuminazione pubblica e degli impianti semaforici in grado di portare nell’arco di un biennio ad un risparmio di almeno il 30% degli attuali consumi energetici e della relativa spesa” si chiedeva di sostituire la seguente dicitura: “il Consiglio comunale di Carpi impegna il Sindaco e la Giunta a continuare nel piano di rinnovamento dell’illuminazione pubblica e degli impianti semaforici in grado di portare nell’arco di un biennio a un risparmio quantificabile con verifica in Consiglio”. Questa richiesta non è stata però accettata e dunque si è andati al voto sull’ordine del giorno Pd, approvato dal Pd con il no di Paluan, PdL e ApC.