Il sindaco Graziano Delrio e la presidente della Provincia Sonia Masini hanno firmato e presentato oggi alla stampa il Protocollo d’intesa per l’attivazione e il funzionamento del centro di documentazione e iniziativa sulla criminalità organizzata a Reggio Emilia.

Il Protocollo ha come scopo “il rafforzamento del patto contro la criminalità organizzata, attraverso varie azioni a partire dal funzionamento a regime del Centro di documentazione ed iniziativa sulla criminalità organizzata a Reggio Emilia, che intende porsi come referente per un lavoro di analisi e di approfondimento dell’evoluzione delle dinamiche criminali sul territorio reggiano e quindi a supporto, nel pieno rispetto delle diverse competenze, dei processi decisionali di ogni soggetto istituzionale e sociale coinvolto”. Un Centro, avviato in via sperimentale, è fra i primi attivati da Enti locali e dai rappresentanti del sistema economico locale; ha carattere permanente e si rivolge sia ai soggetti istituzionali, a cominciare dagli organi dello Stato preposti alla sicurezza e alla lotta alla criminalità, sia ai singoli cittadini che intendano meglio capire le possibili dinamiche criminali in una logica di sviluppo di una cultura della legalità, che dia forma ai rapporti e alle relazioni fra le persone, e intervenga anche a consolidare i meccanismi di un sano e pulito sistema economico.

“Il silenzio sui temi della criminalità può suonare come un silenzio-assenso. Noi vogliamo l’esatto contrario – ha detto il sindaco Delrio – Desideriamo parlare, far emergere qualora esistano, preoccupazioni e fatti riconducibili alla criminalità organizzata. Reggio non è ‘in mano’ alle organizzazioni criminali, vogliamo però, con questo documento e le azioni che esso comporta, agire d’anticipo. Possiamo contare su una comunità forte e coesa, abituata a parlare e a reagire, oltre che su una collaborazione stretta, non da oggi, tra le istituzioni. Ora il Protocollo definisce e mette a sistema i modi e le finalità di un lavoro complementare che Comune e Provincia svolgono sul tema della criminalità, un lavoro che sarà in grado di produrre report periodici, analisi e proposte costruttive”.

“Il documento – ha concluso il sindaco – è la più recente delle azioni per la trasparenza e contro l’illegalità intraprese dal Comune di Reggio: fra queste, vi sono anche la pubblicazione su internet delle imprese subappaltatrici, oltre a quelle titolari di appalti; l’adesione al Protocollo della prefettura sulla trasparenza; le regole e i controlli contro il lavoro nero nei cantieri. Le ricerche promosse dal Comune sulle infiltrazioni della criminalità organizzata italiana e cinese nel territorio, inoltre, rientrano fra le azioni utili a una maggiore e compiuta presa di coscienza dei fenomeni da parte dei cittadini, per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni stessi”.

“Questa ennesima iniziativa che vede le istituzioni reggiane agire concretamente contro la criminalità organizzata in maniera forte e unita – ha detto la presidente Masini – conferma l’attenzione verso un fenomeno che non abbiamo mai sottovalutato. Vogliamo, anzi, continuare a tenere alta l’attenzione e parlare di questi rischi – ma nel modo giusto – non in maniera strumentale o in occasione delle campagne elettorali, perché i reggiani comprendano che il tessuto economico-sociale della nostra provincia è sano, ma certo non immune dal pericolo di infiltrazioni mafiose, come molte indagini dimostrano”.

“Questa azione concreta e unitaria – ha proseguito la presidente Masini – ha favorevolmente impressionato la stessa Commissione Antimafia, che proprio recentemente abbiamo incontrato. Il Centro di documentazione rappresenta un altro tassello importante perché il silenzio è il miglior alleato delle mafie, che agiscono in maniera invisibile e che, proprio in momenti di crisi come l’attuale, possono approfittare della disperazione di tanti imprenditori o commercianti che – anche per le colpe di parte del sistema bancario – vengono spinti dalla necessità a chiedere aiuti economici alle persone sbagliate. Anche per questo la Provincia ha chiesto a Roma il potenziamento dell’organico delle forze dell’ordine, che svolgono nel Reggiano un’azione encomiabile, a partire dalla Guardia finanza perché un’opera di intelligence sui capitali è fondamentale. Così come è importante non alimentare un clima di sospetto, perché una lingua diversa dalla nostra non può e non deve significare criminalità”.

L’assessore comunale a Coesione e sicurezza sociale, Franco Corradini ha spiegato che “il Protocollo verrà diffuso e discusso negli altri Comuni reggiani, perché vi è piena apertura al contributo e al coinvolgimento di tutti: istituzioni, mondo della scuola e dell’Università, associazioni di categoria e volontariato, imprese e cooperazione, singoli cittadini, con l’obiettivo di informare e tenere alto il senso della legalità. Mettiamo in campo un’azione condivisa dalla Regione e dalla Camera di commercio di Reggio, impegnate a loro volta nel lavoro di ricerca per un sempre migliore orientamento delle politiche per la sicurezza a livello locale e in ambito economico. Il Centro ha sede presso gli enti promotori. Stiamo lavorando a una sede più specifica, dall’inizio del prossimo anno, in viale 4 Novembre”.

Il professor Enzo Ciconte, docente di Storia della criminalità organizzata all’Università di Roma Tre e autore fra l’altro di studi sul tema della criminalità nel Reggiano, sarà impegnato nel Centro mettendo a disposizione il proprio contributo scientifico.

“Accanto agli organi e alle istituzioni preposti alla lotta alla criminalità – ha detto oggi il professor Ciconte – gli enti locali possono svolgere un lavoro importantissimo. Un Comune, come quello di Reggio, che promuove ricerca e ascolto sul territorio, sul tema della criminalità, è un Comune che vuole capire. Già questo è importate e non è scontato: non si creda che altrove accada. Ciò serve, come il lavoro puntuale nelle scuole, a creare cittadini consapevoli e rispettosi delle leggi”.

“Il fenomeno della criminalità organizzata – ha concluso il professor Ciconte – esiste da 150 anni in Italia. Basterebbe questo a rivelarne la complessità e le possibilità di ramificazione. C’è il tema, nei nostri giorni, di una ‘presenza’ spesso invisibile, in grado di attecchire in particolare nel sistema economico, una presenza che laddove esiste va fatta emergere, anche a livello sociale, per essere contrastata e sanata”.

Alla firma del Protocollo, nella sede del Municipio di Reggio, erano presenti il viceprefetto vicario Adriana Cogode e il questore vicario Cesare Capocasa; il presidente della Camera di commercio Enrico Bini; il maggiore della Guardia di finanza Angelo Di Prata e il maggiore dei carabinieri, Vittorio Boccia; i sindaci di Scandiano Alessio Mammi, di Ligonchio Giorgio Pregheffi e di Quattro Castella Andrea Tagliavini; erano rappresentati i Comuni di Guastalla, Montecchio, Brescello e Novellara; presente inoltre Rita Bertozzi, presidente dell’associazione Colore, promotrice della manifestazione del Primo Marzo per la legalità e contro le mafie.

Immagine: sindaco Delrio, presidente Masini