Morire d’amore per vivere d’amore (arte, antropologia, diritto, morte-vita) è il titolo della performance in due atti di Vincenzo De Simone, promossa dal Comune di Reggio Emilia- Musei civici e da Ccpl, in collaborazione con la galleria Bonioni Arte.

Sabato 9 ottobre 2010, alle ore 17, alla galleria Parmeggiani di corso Cairoli 1 a Reggio Emilia, nell’ambito della ‘Giornata del contemporaneo’ realizzata dall’Associazione dei Musei d’arte contemporanea italiani (Amaci), si svolgerà il primo atto dell’operazione teatrale proposta dall’artista.

Vincenzo De Simone, nato nel 1939 a Roccarainola (Napoli), ma da tempo protagonista attivo dell’arte a Reggio Emilia, non è nuovo a performances di fusione tra arte e teatro. Le sue opere si caratterizzano, fin dagli inizi della lunga e articolata attività, per la tenace attenzione alle problematiche estetiche e per la ricerca sui “fondamenti” del linguaggio espressivo. Con questa nuova creazione Morire d’amore per vivere d’amore, suddivisa in due parti, la prima in programma il 9 ottobre, la seconda esattamente un mese dopo il 9 novembre 2010, De Simone mette in scena la “vivisezione” di una sua opera, dal titolo Il quadro porta, una installazione del 1981 che fa parte della raccolta d’arte del Gruppo Ccpl.

La performance è mirata a condurre l’opera stessa verso la morte, attraverso la sua ripartizione in 18 tasselli, per essere poi riportata ad una nuova vita, più ricca di contenuti, creando “il filo della vita che si fa memoria e che continua”. Questa “operazione-teatro”, secondo la definizione di Vincenzo De Simone, specchio di un divenire drammatico e appassionato, è reale e convalidata da un atto notarile, un rogito siglato da Giovanni Varchetta.

Sabato 9 ottobre l’artista sezionerà la tela in diciotto pezzi, sei dei quali, alla presenza di tre testimoni, saranno consegnati, in comodato d’uso, a sei amanti dell’arte. I dodici restanti saranno depositati nel baule sigillato dal notaio per risorgere a nuova vita il 9 novembre, insieme alle sei parti che a propria volta saranno restituite dai comodatari.

L’azione comprende gli interventi della filosofa Elisabetta di Carpegna sul tema dell’amore, dello psicologo Gilberto Bortolotti sul tema dello scambio di identità, dell’archeologo James Tirabassi sul reperto, del critico e storico dell’arte Rosario Pinto sulla rinascita a nuova vita.

Partecipano inoltre l’attore Matteo Carnevali che affianca De Simone e Francesca Bianchi che commenta tutta l’azione con improvvisazioni al violino.

Accompagna il taglio della tela di De Simone e la sua ricomposizione un volume che a novembre documenterà le diverse fasi della performance dove si intrecciano musica, arte, parola (anche quella di Walter Benjamin) e interrogativi centrali nella ricerca artistica come la liberazione dell’idea dalla materia, una nuova concezione dell’arte gestuale e segnica, la mediazione simbolica dell’arte, il rapporto tra immagine, teatro e vita, la trasgressione delle “frontiere” convenzionali tra genesi-lavoro.