Nel corso della seduta del Consiglio comunale di giovedì 14 ottobre la consigliera Maria Grazia Lugli ha presentato un’interrogazione sulla cosiddetta ‘casa dell’acqua’, firmata assieme alla collega di gruppo Maria Viola Baisi.“Il gruppo del Partito Democratico durante la seduta di Consiglio comunale dell’8 aprile aveva espresso il desiderio di dotare il nostro comune di un distributore di acqua pubblica – ha detto Lugli – con la finalità di valorizzare e di educare all’utilizzo della risorsa idrica. La sottoscritta in quell’occasione era intervenuta sollecitando l’assessore per avere presto anche a Carpi una casetta o fontana coperta in cui viene erogata acqua dell’acquedotto pubblico sia in forma gasata che non, ed eventualmente anche fresca per mesi estivi, sottolineando che oltre al vantaggio energetico ed economico, le case dell’acqua sono anche un buon punto di incontro per i cittadini ed educativo per i bimbi. Si chiede se tale richiesta è stata presentata all’azienda e quale esito ha avuto, di aggiornare il Consiglio comunale su come stanno procedendo gli incontri con Aimag per la realizzazione del distributore di acqua pubblica, di illustrare le caratteristiche dell’impianto, nel caso in cui sia previsto la sua installazione”.

A seguire il consigliere del PdL Roberto Benatti ha poi letto una propria mozione sul tema, che chiedeva l’impegno dell’amministrazione per espletare entro sei mesi gli atti necessari “per l’installazione nel territorio di distributori di acqua pubblica, dotati di pannelli fotovoltaici in modo da autoprodurre l’energia necessaria al loro funzionamento. Le altre spese saranno compensate con forme di sponsorizzazione e pubblicità, come fatto per esempio per la manutenzione delle aiuole e facendo compartecipare Aimag alla realizzazione e gestione dell’impianto. La necessaria fase di sperimentazione può essere avviata installando un distributore nel centro storico”. Benatti ha poi chiosato il documento presentato dalla collega Lugli, specificando che l’impegno della Giunta richiamato non riguardava le ‘case dell’acqua’ e comunque se non era contenuto in un odg non poteva impegnare l’amministrazione comunale. “Facciamo che tolgo la mia firma dall’ordine del giorno, mi va bene così…”.

L’assessore all’Ambiente Simone Tosi ha risposto ricordando come le prime ‘case dell’acqua’ siano nate nel bresciano e nel reggiano ogni centro ha ormai la sua. “Sul tema questa amministrazione e l’assessorato all’Ambiente sono da tempo impegnati in un confronto con Aimag. Oggi posso dire che stiamo ragionando della collocazione della prima ‘casa dell’acqua’ sul nostro territorio e sulle sue modalità di gestione. Crediamo infatti che la collocazione ideale di essa sia in un parco pubblico, con una presenza di una dotazione di parcheggi significativa, e in una zona che possa favorire quindi un forte afflusso di persone, uno dei luoghi in cui si sta pensando della collazione di questa ‘casa dell’acqua’ è presso il parco Papa Giovanni Paolo II, ex Foro Boario. Siamo sicuri che questa scelta andrà ad incidere sulla produzione di rifiuti, ed in particolare al minore conferimento di contenitori in pet, andando quindi oltre al forte significato educativo: infatti siamo convinti che porterà un significativo beneficio ambientale. Dai comuni limitrofi che hanno sul loro territorio queste case dell’acqua, si è registrato un consumo medio di 3 mq al giorno (3000 litri) il che significa risparmiare circa 2000 bottiglie di pet al giorno. Crediamo che la nostra ‘casa dell’acqua’ possa avere i medesimi consumi e quindi i medesimi benefici ambientali. La ‘casa dell’acqua’ che stiamo pensando di installare sul nostro territorio darà la possibilità ai cittadini di usufruire di un servizio pubblico, gratuito il primo anno, modalità da valutare se perseguire anche negli anni successivi, o verificare tramite sponsorizzazioni (come suggerisce Benatti nel suo odg) la copertura dei costi di gestione e manutenzione”.

“La proposta che stiamo discutendo con l’azienda multiservizi però va oltre: infatti stiamo ragionando – ha detto Tosi – di dotare i principali punti di accesso al pubblico degli uffici comunali di colonnine che distribuiscano acqua dell’acquedotto, gassata, naturale e refrigerata. Questo sempre per una maggiore diffusione della cultura ambientale e anche per azzerare negli uffici comunali la presenza di bottigliette di plastica usa e getta. Il nostro obiettivo è quello di essere tra i primi comuni in provincia a dotarci della ‘casa dell’acqua’, ma questo non ci basta; vogliamo diffondere e sviluppare anche grazie a nostre azioni e scelte virtuose una maggiore consapevolezza sulla tematica legata all’uso corretto dell’acqua, ed alla sostenibilità ambientale, creando una maggiore consapevolezza sul fatto che dalle azioni che ogni singolo cittadino compie quotidianamente dipende la qualità dell’ambiente nel quale si vive”.

Maria Viola Baisi ha spiegato allora che se Benatti avesse accettato la firma del Pd in calce alla sua mozione il Partito Democratico l’avrebbe fatta propria, mentre il capogruppo del PdL Roberto Andreoli ha ricordato subito dopo come un contributo sarebbe necessario per diffondere questa iniziativa.

Al momento del voto la mozione inizialmente firmata solo da Benatti e poi sottoscritta anche dal Pd è stata approvata all’unanimità.