Gli avanzati studi sulla sicurezza dei motocicli condotti presso il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia balzano all’attenzione internazionale con un nuovo importante riconoscimento attribuito dalla qualificata platea della Conferenza biennale sull’ICT di Bruxelles, la più importante manifestazione europea per l’innovazione nel settore dell’ICT (Information and Communication Technology), organizzata dalla Commissione Europea.

Al progetto SAFERIDER, di cui Roberto Montanari del DISMI (Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria) riveste il ruolo di coordinatore tecnico e scientifico, è stata assegnata una importante valutazione che lo ha sospinto ad aggiudicarsi il terzo posto fra gli oltre 400 progetti di ICT “made in Europe” presentati durante la manifestazione belga. Alla formazione del giudizio hanno concorso con il proprio voto i circa 6.000 partecipanti alla conferenza, che annoverava ricercatori, rappresentanti di istituti di ricerca, università ed esponenti delle aziende leader di settore.

“Siamo molto orgogliosi del premio – ha dichiarato Roberto Montanari – che rappresenta una conferma del livello tecnico e scientifico raggiunto dal progetto SAFERIDER e onora lo sforzo enorme dei tanti ricercatori che vi hanno dedicato questi ultimi anni. Inoltre – conclude il ricercatore reggiano – il premio testimonia l’attenzione crescente verso la sicurezza sulle due ruote da parte dell’Unione Europea”.

Il progetto SAFERIDER, a cui il gruppo di ricerca sull’Interazione Uomo-Macchina del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria dell’Ateneo modenese-reggiano è impegnato, studia la realizzazione di sistemi a favore dell’aumento della sicurezza nei piloti di motocicli.

Co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, SAFERIDER mira ad accrescere la sicurezza e il comfort dei conducenti di veicoli a due ruote attraverso tecnologie in grado di interagire con il motociclista avvisandolo dei pericoli – una velocità eccessiva, un veicolo in arrivo, un ostacolo sulla carreggiata o condizioni meteo avverse.

Al progetto, che ha avuto inizio nel 2008 e si concluderà alla fine del 2010, lavora l’omonimo consorzio di cui l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia fa parte, come coordinatore tecnico e scientifico composto da aziende produttrici di motocicli e di componenti (tra cui Piaggio, Yamaha e la reggiana Meta System), oltre a centri di ricerca e università (Fraunhofer Institute e Università di Firenze, Padova e Trento).

L’ambito premio è stato consegnato al gruppo SAFERIDER nelle scorse settimane da Antti Peltomaki, Direttore Generale UE per la Società dell’Informazione e Media, Martin Curley, Direttore di Intel Labs Europa e Vincent Van Quickenborne, Ministro Belga per l’Economia e le Riforme.

Roberto Montanari. Nato a Scandiano nel 1972 ha conseguito dopo la laurea il dottorato di ricerca in Telematica e ICT presso l’università di Firenze. Ha lavorato per sette anni come progettista di interfacce utente e project manager presso il Centro Ricerche Fiat di Torino ed è rientrato a Reggio Emilia nel 2003 per contribuire a creare il gruppo di ricerca in interazione uomo-macchina presso il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (www.hmi.unimore.it). Presso la Facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia tiene un corso di Interazione Uomo Macchina. Da molti anni è impegnato nella ricerca europea, partecipando attivamente in diversi progetti. Tra questi TELEFOT, progetto che sta realizzando il primo test per lo studio massivo (sono coinvolte oltre 300 macchine) del rapporto tra guida e sistemi telematici personali (il navigatore presente nei telefonini) e SAFEWAY2SCHOOL, dedicato al trasporto scolastico e grazie al quale è previsto il coinvolgimento della rete di trasporto pubblico locale.