Gli anglosassoni la chiamano Breast Unit, a Carpi, presso l’Ospedale Ramazzini, hanno preferito un nome più familiare ed hanno scelto la parola CARE – da leggersi rigorosamente in italiano – che è l’acronimo di Curare, Amare, Ricercare, Elaborare. La sostanza e soprattutto qualità ed efficacia però rimangono le stesse: si tratta di un percorso di accoglienza che abbraccia sin dall’inizio la paziente per accompagnarla in ogni fase dell’assistenza. Il progetto è destinato a seguire donne inviate dal programma provinciale di screening, dagli specialisti radiologi, ginecologi e dai medici di medicina generale.

Parola chiave è l’attenzione alla persona e la multidisciplinarità e cioè il coinvolgimento di professionisti che hanno competenze diverse e l’obiettivo comune di non lasciare mai sola la donna alla quale viene diagnosticato un tumore al seno, affiancandola dal punto di vista medico, chirurgico e psicologico.

“Si tratta di un ulteriore passo, decisamente importante, per la sanità modenese e in particolare per l’area nord della provincia, andiamo infatti ad applicare una delle strategie più promettenti della medicina moderna creando una stretta sinergia tra specialisti di diversi settori, che assieme si prendono carico non solo della situazione clinica del paziente, ma anche di tutti gli aspetti della sua esistenza che possono essere influenzati dalla malattia” evidenzia Katia Cagossi coordinatrice del Progetto CARE.

Il progetto è prima di tutto sinonimo di organizzazione ottimale e accoglienza personalizzata, che ruota attorno all’individuo. La presa in carico è caratterizzata da un momento d’incontro per spiegare esattamente il percorso, i tempi, gli esami di approfondimento della situazione clinica, e anche l’interazione con tutti gli altri specialisti. In particolare le pazienti hanno la possibilità di eseguire o completare in tempi rapidi un iter diagnostico terapeutico individualizzato.

Anche per questo si è prestata molta attenzione alle modalità di accesso al percorso senologico che è molto semplice e scandito da procedure snelle: se la paziente desidera affidarsi all’ospedale di Carpi può fare riferimento a dei numeri telefonici ai quali risponde la caposala o l’infermiera dedicata alla senologia, oppure, in alternativa, può rivolgersi direttamente al Day Hospital Oncologico dell’Ospedale di Carpi.

“È questo un altro passaggio particolarmente importante, perché così si può ridurre l’ansia delle attese dei referti o dei trattamenti, consapevoli che, più che la fretta, è la scelta delle corrette strategie diagnostico-terapeutiche a rendere più efficace il risultato” prosegue Fabrizio Artioli direttore dell’Unità operativa di Medicina Oncologica degli Ospedali di Carpi e Mirandola.

Nel progetto CARE, centrale, come detto, è la presenza di un team affiatato, abituato a dialogare e a confrontarsi e a condividere le informazioni; ne fanno parte personale infermieristico dedicato che accoglie la paziente e fornisce l’appuntamento con il gruppo di specialisti per la presa in carico, chirurghi per la valutazione clinica e il trattamento locale, radiologi per l’esecuzione di visita senologica, mammografia, ecografia, biopsia, citologia e risonanza, oncologi, chirurgo specializzato in plastica ricostruttiva, psicologici che promuovo gruppi, sedute individuali e periodici incontri con il personale medico, infermieristico, paramedico e fisiatra.

“L’esperienza e i dati attività sono tali da assicurare livelli di assistenza di elevata qualità. Si tratta di risultati resi possibili dalla proficua collaborazione tra professionisti con specializzazioni che si integrano tra loro” sottolinea Gianni Natalini, direttore della Chirurgia dell’Ospedale di Carpi.

“L’inaugurazione di oggi rappresenta un positivo esempio di come, ogni volta che è possibile, debba essere la nostra organizzazione a plasmarsi sulla base delle esigenze dei pazienti e non viceversa. In questo il merito va prima di tutto ai professionisti che hanno colto in pieno la validità del nuovo percorso senologica dell’area nord” ha aggiunto Giorgio Lenzotti direttore sanitario dell’Azienda Usl di Modena.

Da aggiungere infine che il progetto non si esaurisce in un percorso organizzativo, grazie infatti al sostegno della Banca Popolare dell’Emilia Romagna e al progetto sviluppato da AMO, Associazione Malati Oncologici Onlus di Carpi, all’interno dell’Ospedale, a fianco della biblioteca, sono stati ricavati tre ambulatori completamente rinnovati. Ambienti accoglienti, due dei quali dedicati alla senologia, il terzo invece riservato a consulenze specialistiche.

Alcuni dati sull’attività

Secondo i protocolli internazionali, un’unità di senologia deve trattare almeno 150 nuovi pazienti con cancro all’anno: tale cifra è ritenuta minima per assicurare un adeguato livello di formazio­ne per ogni professionista dell’equipe.

I chirurghi dell’Unità operativa di Chirurgia generale del Ramazzini di Carpi eseguono circa 350 interventi l’anno per patologia mammaria di cui circa 170 nuove neoplasie; i radiologi delll’Unità operativa di Radiologia circa 4.500 mammografie ogni anno, 400 procedure interventistiche e 100 mammo/RM. Oncologi dell’Unità operativa di Medicina oncologica che gestiscono mediamente un numero di circa 250 nuove visite annuali di patologia mammaria.