A sostenere che il registro delle DAT è inutile, giungendo sino a liquidare una iniziativa popolare di quattrocento cittadini (a prescindere da chi l’ha promossa) come “non prioritaria”, non è certamente solo l’ex segretario del PD Sassolese. Elevarsi al grado di coloro che detengono la verità e l’agenda politica migliore in tasca a fronte della situazione economica attuale, magari occupandosi prettamente di iniziative letterarie, è cosa piuttosto facile per chiunque mastichi politica.

Nell’ambito di un regime normativo dove Beppino Englaro ha ottenuto il rispetto delle volontà della figlia grazie ad una mera dichiarazione verbale, il registro nasceva per supplire ai ritardi della politica nazionale in materia (c’è chi il lusso di attendere non se lo può concedere) permettendo a costo zero per il cittadino, e a costi di risibile deducibilità per l’amministrazione, di poter fruire all’occorrenza di uno strumento più qualificato per questo tipo di evenienze.

Inutile e ideologico? Il compito dei Comuni è quello di erogare servizi, non ritengo possano esserci validi motivi per sostenere l’illegittimità di esigenze dall’aggravio istitutivo così insignificante. Da parte nostra sono in fase di studio soluzioni alternative valide e alla portata economica di tutti.

(Riccardo Macchioni, Radicali Italiani)