Le epidemie rappresentano ancora oggi un grande problema di sanità pubblica, non solo per la spaventosità delle tragedie che sempre più frequentemente sembrano funestare la vita del nostro pianeta, ma anche a causa dell’enorme mobilità internazionale di uomini e merci. La gestione della recente pandemia influenzale – per esempio – ha messo in evidenza colpevoli errori nella previsione della gravità e della contagiosità dell’infezione. Molto, quindi, deve essere compiuto sul piano scientifico ed organizzativo per la prevenzione e controllo delle malattie a carattere epidemico.

Ed è con la convinzione che bisogna accrescere la conoscenza di queste patologie che, per iniziativa della Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia prof. Gabriella Aggazzotti, con la collaborazione del master in Catalogazione informatizzata per la valorizzazione dei beni culturali, sarà a breve inaugurata a Modena dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia una mostra su “Vecchie e Nuove Epidemie”, che vuole documentare in maniera esauriente e portare all’attenzione delle autorità sanitarie, dei medici e del pubblico il patrimonio di conoscenze acquisito attraverso secoli di lotta alle grandi epidemie.

“Le epidemie – spiega la prof. ssa Gabriella Aggazzotti, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Modena – hanno sempre accompagnato il cammino dell’uomo. Alcune di esse come la peste, il vaiolo, la sifilide, il colera, la tubercolosi e la pandemia influenzale del 1918-19 hanno cambiato la storia dell’umanità per i loro effetti demografici, economici e sociali. Riferimenti alle epidemie si ritrovano nella letteratura, nell’arte e nella storia di ogni città. Solo la conoscenza e l’analisi del passato permette all’uomo di gestire con successo il presente e il futuro”.

La mostra verrà inaugurata venerdì 29 ottobre alle ore 11.30 presso il Centro Servizi Didattici Azienda Ospedaliera Universitaria – Policlinico di Modena (via del Pozzo 71) alla presenza del Rettore prof. Aldo Tomasi e della Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia prof. ssa Gabriella Aggazzotti per poi trasferirsi da martedì 2 novembre nell’Atrio del Palazzo del Rettorato (via Università 4) dove resterà esposta fino a sabato 4 dicembre 2010.

“La mostra – afferma il Rettore dell’Ateneo modenese-reggiano prof. Aldo Tomasi – intende portare all’attenzione delle autorità sanitarie, dei medici e del pubblico il patrimonio di conoscenze acquisito attraverso secoli di lotta alle grandi epidemie. Solo la conoscenza e l’analisi del passato permette all’uomo di gestire con successo il presente e il futuro”.

Il percorso della mostra fa vedere che nel corso dei secoli gli Stati hanno adottato misure di sanità pubblica come i lazzaretti, i cordoni sanitari, le fedi e patenti di sanità, la sospensione di fiere e mercati, la disinfezione delle lettere. Alle tradizionali malattie di carattere epidemico si sono affiancate negli ultimi 30 anni, nuove malattie infettive chiamate emergenti. Tra queste l’AIDS, l’infezione da virus Ebola, la SARS, l’influenza aviaria da virus A/H5N1 e la pandemia influenzale da virus A/H1N1.