Sono stati diffusi stamattina i dati del mercato del lavoro in provincia di Modena. Dall’analisi dei dati emerge quadro estremamente preoccupante, sia per l’aumento della disoccupazione, che per il forte aumento del tasso di precarietà nei nuovi avvii dei rapporti di lavoro.

Il numero dei disoccupati nella nostra provincia è quasi triplicato dal 2008 a oggi, passando da quasi 6.000 disoccupati nel 2008, a 11.644 del 2009, a 15.490 a settembre 2010. Nei nuovi avviamenti si riduce fortemente il numero dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, mentre c’è una notevole espansione dei contratti a termine (tempo determinato, somministrazione, lavoro a chiamata, collaborazioni). In una fase in cui non si intravvedono segnali di vera ripresa economica, la disoccupazione è destinata ad aumentare ancora nei prossimi mesi.

E’ di questi giorni l’annuncio da parte del Ministro Sacconi di una proroga degli ammortizzatori sociali in deroga anche per il 2011. Tuttavia senza una vera ripresa, o meglio a fronte di una ripresa che è estremamente lenta, si rischia fra un anno di ritrovarsi con una situazione uguale, se non aggravata, sul piano occupazionale, se non interviene una seria riforma strutturale degli ammortizzatori sociali, oltre che una politica di rilancio dell’economia.

La “ripresa senza occupazione” paventata da molti analisti, si sta di fatto trasformando secondo le ipotesi più ottimistiche in una ripresa debole e con occupazione fortemente precaria, che rischia di essere di lunghissima durata. Le poche imprese che stanno ricominciando ad assumere, lo stanno facendo quasi esclusivamente con modalità atipiche, precarie, e ciò rischia seriamente di portare ad un consolidamento della precarizzazione del mercato del lavoro. Questa non è una novità per il nostro territorio, i contratti a termine hanno rappresentato anche in passato una sorta di pre-ingresso nel mondo del lavoro per arrivare successivamente alla stabilizzazione. Quest’ultimo passaggio rischia di saltare o comunque di diventare estremamente raro.

La Cgil è fortemente preoccupata della precarizzazione del mercato del lavoro e di come questa potrà incidere nel breve-medio termine sulla tenuta del tessuto sociale ed economico della nostra provincia, si rischia infatti una precarizzazione della vita delle persone e della società. E’ urgente ragionare su una serie di interventi. Di fronte alla latitanza del Governo sui temi della crisi e dell’occupazione, di fronte alla tendenza a minimizzare gli effetti di entrambi, bisogna trovare anche a livello locale momenti di confronto e verificare le possibilità di intervento. In particolare la Cgil chiede che fra associazioni economiche e datoriali, sindacati, istituzioni, si metta in moto un tavolo coordinato a livelloprovinciale dall’assessorato al Lavoro che valuti iniziative e interventipossibili da mettere in campo. E’ necessario concordare un sistema di regole con le imprese del territorio al fine di definire il perimetro degli strumenti utilizzabili, anche di natura contrattuale. Fondamentale poi la funzione della formazione per qualificare sia i lavoratori già occupati, sia per consentire la ri-occupabilità di chi ha perso il lavoro.

(Claudio Riso, responsabile mercato del lavoro segreteria Cgil Modena)