«Ben venga un patto per il lavoro anche a Modena, ma non perdiamo altro tempo con i proclami e passiamo agli atti concreti». Lo afferma Pasquale Coscia, responsabile della politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl, commentando i dati diffusi ieri dalla Provincia sul mercato del lavoro. «Se non si assumono decisioni operative rapide, sia a livello nazionale che locale, la situazione del mercato del lavoro rischia pesanti ripercussioni e di mettere a rischio la coesione sociale – dichiara Coscia – Noi sollecitiamo da tempo un “Patto per lo sviluppo” che deve trovare condivisione tra le parti sociali e sostegno innanzitutto dal governo, con adeguare risorse finanziarie, ma anche condizioni favorevoli sul piano territoriale. È necessario – prosegue il sindacalista Cisl – passare dalle preoccupazioni alle proposte favorendo le condizioni per fare impresa e riconoscere il valore del lavoro. Non è sufficiente che il ministro Sacconi dica che il governo rifinanzierà gli ammortizzatori sociali in deroga, così come che il governatore Errani assicuri che la Regione è impegnata a rinnovare il patto per attraversare la crisi». Coscia sottolinea che a due mesi dalla fine dell’anno le parti sociali hanno bisogno di sapere in tempi rapidi con quali strumenti si pensa di affrontare le numerose situazioni di crisi ancora aperte. È fondamentale, per il segretario Cisl, aiutare gli imprenditori che vogliono salvaguardare le professionalità esistenti nelle loro imprese e che dichiarano di non trovare quelle di cui hanno bisogno.

«Le politiche attive del lavoro devono trovare concreta attuazione. È assurdo – dice Coscia – che ci siano oltre 15 mila lavoratori iscritti ai Centri per l’impiego, immediatamente disponibili, e aziende che non riescono a far fronte a esigenze anche solo temporanee. Pubblico e privato devono operare in sinergia per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro». Il sindacalista Cisl rimarca, infine, che il ricorso agli ammortizzatori sociali ha consentito a molte famiglie di non aggravare ulteriormente la loro situazione. «Per questo in tutte le situazioni di crisi che dovremo affrontare – conclude Coscia – ci aspettiamo da parte delle associazioni di categoria e delle aziende grande attenzione prima di lasciare a casa anche solo un lavoratore».