“I Comuni, come quello di Reggio, che hanno risorse proprie in cassa devono poter essere messi in condizione di pagare le imprese esecutrici dei lavori pubblici. L’ipotesi di modifica del Patto di stabilità, che si sta valutando a Roma, penalizza comunque i Comuni virtuosi, la cui capacità di investimento è stata già duramente limitata dal Patto vigente. Allo stato non ci sono infatti novità sullo sblocco dei pagamenti dei residui passivi per le opere in corso. Gli enti locali hanno preso impegni con le imprese e questi impegni vanno onorati, prima di tutto a vantaggio dell’economia e dell’occupazione. Si sta compiendo ancora una volta il grave errore di non aver fiducia nella capacità di autogoverno dei sindaci e così si mette in ginocchio il territorio. Questo, mentre il debito degli enti locali, sensibilmente ridotto dal 2004, incide in modo irrisorio sul debito dello Stato”.

Lo afferma il sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente nazionale dell’Anci, Graziano Delrio, valutando le ipotesi di revisione del Patto di stabilità per i prossimi anni.

In particolare, a differenza di quanto riferito oggi dal Sole 24 Ore, il Comune di Reggio non avrebbe alcun sollievo dal mutamento dei criteri delle regole del Patto di stabilità, che si stanno discutendo in sede istituzionale, ma anzi – se non venissero accettate le proposte correttive dell’Anci – potrebbe essere il Comune più danneggiato tra quelli capoluogo, con un’incidenza dei nuovi obiettivi di Patto addirittura pari al 25,5% della media delle spese correnti 2006-2008.

L’obiettivo di saldo tra entrate e spese finali del Comune di Reggio previsto con le nuove modalità sarebbe infatti nel 2011 pari ad addirittura 31,9 milioni di euro a differenza di quanto previsto dalla normativa vigente che indica un obiettivo pari a 12 milioni di euro, con un peggioramento quindi a sfavore del Comune di Reggio di ben 19,9 milioni e non un miglioramento di 22,6 milioni come indicato nell’articolo del Sole.

Nella tabella del Sole 24 Ore, infatti, non si tiene conto del fatto che nel 2011 il Comune di Reggio ha potuto detrarre dalla base di calcolo 2007 degli obiettivi del Patto le alienazioni dei proventi del collocamento in Borsa delle azioni di Enìa e pertanto l’obiettivo 2011 vigente non è di 54,5 milioni, ma di 12 milioni.

Ciò significherebbe per il Comune di Reggio passare da una stimata capacità di pagamento degli investimenti di 24 milioni del 2010 e di 11,4 milioni nel 2011 (valori già notevolmente ridotti dalle precedenti manovre finanziarie, rispetto alla media storica di 52 milioni) a una capacità di pagamento sotto lo zero (meno -8 milioni di euro).

Solo se venisse accettata dal ministero dell’Economia la proposta Anci di inserire una clausola di salvaguardia del 9% al rapporto fra obiettivi del Patto e spesa media corrente (125 milioni) il Comune di Reggio avrebbe un obiettivo pari circa a 11,3 milioni e quindi analogo a quello, comunque molto penalizzante, attualmente in vigore di circa 12 milioni.