L’Europa faccia sentire la sua voce in difesa di Alvaro Araujo Castro, ex senatore colombiano, 44 anni, sposato con due figlie, condannato senza processo e detenuto da quattro anni nelle carceri colombiane nonostante sia gravemente ammalato. E’ questo il senso di una iniziativa dell’europarlamentare reggiano Tiziano Motti che ha presentato un’interrogazione alla Commissione di Bruxelles, sottoscritta anche dai colleghi italiani del Ppe Paolo Bartolozzi, Potito Salatto, Aldo Patriciello e Alfredo Pallone. Araujo Castro era stato arrestato insieme a decine di deputati colombiani per l’accusa di presunti rapporti con gruppi paramilitari. Ora si trova nel carcere di Valledupar, ma ha passato gran parte della detenzione del bagno penale per detenuti comuni di Bogotà.

Il caso è da tempo al centro di una mobilitazione internazionale. Già un anno fa una delegazione dell’Unione Interparlamentare si era recata in Colombia per verificare il rispetto dei diritti umani in questo come in altri casi di detenuti politici.

Da parte sua, l’onorevole Tiziano Motti sottolinea che «lo stato di salute di Araujo Castro è assai precario: colpito da diversi episodi di attacchi cardiaci non gode, allo stato attuale, della vigilanza medico-sanitaria e delle tutele predisposte in questi casi negli ordinamenti carcerari dei Paesi democratici. Di fronte a tale situazione – sottolinea Motti – le Istituzioni europee non possono rimanere inermi». L’europarlamentare chiede quali siano le iniziative intraprese per far luce sulle vicende dei parlamentari colombiani inquisiti, e chiede di attivare i canali diplomatici dell’Unione europea per dialogare con la Colombia sul caso specifico di Araujo Castro. E’ di pochi giorni fa la notizia che la Corte dell’esecuzione delle pene di Valledupar sta valutando di concedere la detenzione domiciliare all’ex senatore, evidentemente anche a seguito delle pressioni internazionali.