“Il fatto che nelle regioni rosse per eccellenza, Emilia Romagna e Toscana, si concentri il 50% dei pochi comuni italiani che hanno detto sì all’inutile registro per il testamento biologico ci fa ben capire chi non si fa scrupoli per tentare di introdurre surrettiziamente l’eutanasia nel nostro Paese”.

Lo sottolinea il Consigliere regionale del Popolo della Libertà dell’Emilia Romagna Andrea Leoni e Consigliere comunale a Modena, a seguito della circolare del Governo che sancisce l’illegittimità dei registri comunali sulle dichiarazioni anticipate di fine vita.

“Il tentativo dei sindaci, come quello di Modena, di sostituirsi al Parlamento oltre che di nessun valore è però servito a creare disordine su un tema come quello delle volontà di fine vita sul quale è invece necessaria la massima chiarezza. Attraverso il superfluo registro si è tentato di forzare la mano per arrivare al fatto compiuto su un tema di estrema importanza che va maneggiato con cura e non banalizzato con iniziative improvvisate. E’ in gioco il principio stesso dell’indisponibilità della vita umana che non può essere sacrificata né alle decisioni di un tribunale, né messa alle mercé della voglia di protagonismo di un sindaco.

Per fortuna la decisione dei Ministri del Governo Berlusconi riporta le cose nel giusto alveo. Ora i Comuni, come quello di Modena che non hanno esitato un solo momento ad inseguire la moda dei registri, devono ritirarli immediatamente”.