Purtroppo il Comune dice di dover tagliare proprio su quei servizi che sono essenziali, ovvero i contributi per chi ha bisogno di un sostegno familiare, come una badante. Dico purtroppo perché è evidente che in passato ci sia stata una gestione troppo allegra delle finanze comunali. Perché la spesa finisce in tanti rigagnoli, che da soli non fanno un bilancio, e si nasconde dietro piccole cifre.

Non è stata seguita la logica del buon padre di famiglia, che non spende tutto quello che ha in tasca: a Modena invece tutto quello che entrava in cassa, ne usciva sotto tante forme, spesso inutili. Le feste o le conferenze patrocinate, e poco frequentate, lo stesso telo della Ghirlandina, costato 200.000 euro.

Urge una seria ristrutturazione della spesa, su tutti i fronti, e bisogna confrontarsi col volontariato, tutto il volontariato, per trovare una via di gestione delle emergenze, anche sul fronte dell’assistenza alle famiglie, quando i casi sono meno gravi, e richiedono specificità diverse. Bisogna provare a cambiare modo di assegnare gli appalti, che in questi anni hanno spesso visto un sistema di ribasso dello 0,01, quando va bene. Senza obbedire a logiche perverse del massimo ribasso, dobbiamo provare a far entrare altri agenti nel mondo modenese. Ma come accade a Sassuolo, quando qualcuno riesce a vincere un appalto fuori dalla regione, il sistema invece di accogliere la concorrenza come calmiere per i prezzi e per le tariffe, si ribella.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)