Andrea Sirotti, membro dell’esecutivo cittadino del Pd, replica alle valutazioni di alcuni esponenti dei comitati sullo stato della sicurezza a Modena. «No, non ci sono le “isole felici”. Però non si può commettere l’errore opposto e rappresentare Modena come un’isola “infelice”. Esiste un problema di criminalità, piccola e grande, comune a tutte le città (anche quelle del nord), indipendentemente dal colore politico dell’amministrazione. Basta andare a leggersi le cronache locali delle città lombarde, venete, piemontesi, liguri, toscane. Stessi problemi, stesse emergenze. E non ci sono amministratori “buonisti” o “cattivisti”. Ci sono semplicemente amministratori costretti a fare i conti con la mancanza di risorse e i tagli pesanti alle forze dell’ordine. Modena non fa eccezione, quindi è sbagliato rappresentarla – adottando una sorta di marketing a rovescio – come la sentina di tutti i mali e il luogo dove regnano degrado e anarchia.

Così come sbagliano coloro che imputano al Comune la responsabilità di sottovalutare l’insicurezza e i fenomeni di criminalità che si verificano in città. Non c’è alcuna sottovalutazione, i modenesi lo sanno bene e forse sono anche un po’ stanchi di vedere Modena bistrattata in questo modo. Non c’è alcuna sottovalutazione della “percezione” di insicurezza: la linea intrapresa dall’Amministrazione dimostra che, nell’ambito delle proprie competenze e anche oltre, il Comune fa la propria parte e continuerà a farla, nella consapevolezza che migliorare non solo è possibile ma necessario.

Quanto ai dati: che i reati siano in calo, in Italia e a Modena non lo dice il Comune, ma il ministro Maroni e il Prefetto Basile. Ciò non vuol dire meno rigore: la sicurezza è un bene di tutti e anche il singolo reato deve suscitare indignazione, preoccupazione e produrre la necessaria reazione. Ma questo non autorizza a dire tutto e il contrario di tutto, fuori da un quadro di valutazioni obiettive. Perché i dati, se li si contesta, hanno bisogno di essere contraddetti con altri dati, possibilmente credibili. Altrimenti si fa politica , facendo finta (malamente) di essere neutrali ma tirando in realtà la volata alla Lega e co».