Considerato che «è mancata e manca in Italia una politica dello sviluppo in grado di affrontare la crisi per far fronte ai problemi sociali ed economici che colpiscono pesantemente i lavoratori» si invita la Provincia di Bologna «a continuare la politica attiva al sostegno delle aziende e dei lavoratori in difficoltà», la Regione Emilia-Romagna «a mantenere l’impegno assunto nel 2009 col Patto per attraversare la crisi», e il Governo «ad assumere maggiore attenzione nei confronti dei lavoratori e delle aziendein crisi per far fronte alle drammatiche conseguenze che stanno vivendo (prorogando a tal fine la cassa integrazione) e di intraprendere anche più incisive azioni per avviare una seria politica di sviluppo del Paese».

E’ questo l’appello contenuto nell’odg, approvato lunedì in Consiglio provinciale, proposto dai consiglieri Baruffaldi (Pd), Tommasi (Udc), Venturi (Fds), Nanni (Idv), Sabbioni e Flaiani (Fli), Pagnetti (Gruppo Misto) e approvato con 21 voti favorevoli (Pd-IdV-Misto-Lega-Udc-Fli) e 2 contrari (Pdl).

Nel testo si evidenza la situazione del territorio provinciale, in cui attualmente sono circa 67mila gli iscritti agli uffici del lavoro (di cui 37mila donne) e si ricordano, fra gli interventi attuati dalla Provincia di Bologna, il “Protocollo per il sostegno al reddito dei lavoratori diaziende in difficoltà” – che ha permesso di garantire l’anticipo della cassa integrazione a 1309 lavoratori – e l’accordo “Solida liquidità” che, grazie al fondo di 5milioni di euro, ha favorito l’accesso al credito delle piccole imprese con problemi di liquidità.