Da circa due mesi un bambino di dieci anni era costretto a subire le morbose attenzioni del suo allenatore di basket che lo baciava e lo toccava in uno stanzino degli spogliatoi della palestra.

Ieri sera l’uomo, un impiegato 42enne bolognese che per hobby allena le giovanili di basket di una polisportiva della periferia di Bologna, e’ stato arrestato in flagranza di reato dagli uomini della squadra Mobile della questura, intervenuti dopo aver piazzato alcune telecamere nella palestra e nello sgabuzzino dove avvenivano gli abusi.

L’inchiesta, coordinata dalla Pm Manuela Cavallo, e’ partita una settimana fa dopo la denuncia dei genitori del piccolo. A fare il nome del coach e’ stato proprio il bambino, che nei giorni scorsi ha chiesto aiuto ai familiari.

Dopo la denuncia, il minore e’ stato sentito in questura da uno psicologo e ha raccontato delle ripetute attenzioni sessuali che era costretto a subire da quell’uomo che, durante gli allenamenti, lo portava nello sgabuzzino e lo toccava. Qualche giorno fa gli agenti hanno piazzato delle telecamere nella polisportiva e nello stanzino e ieri sera, durante gli allenamenti, hanno monitorato quel che accadeva da una stanza appartata.

Poliziotti e magistrato hanno visto, attraverso un monitor, l’allenatore che prendeva per mano il bimbo e si dirigeva verso lo stanzino. L’adulto ha sfilato la canottiera al piccolo e ha iniziato a baciarlo. A quel punto, dopo sette secondi dall’ingresso dello sgabuzzino, gli agenti sono intervenuti e l’hanno bloccato. Lui ha urlato: ”Chi siete, cosa volete?”. Poi i poliziotti in borghese l’hanno portato via con discrezione per non turbare bambini e genitori presenti all’allenamento.

 L’uomo, incensurato, e’ stato fermato con l’accusa di atti sessuali su minore. Per lui e’ stata chiesta la custodia cautelare in carcere. Interrogato fino a tarda notte, ha negato episodi pregressi e ha detto di aver avuto un ”momento di affettivita’ improvviso”. In realta’ gli inquirenti, secondo quanto raccontato dalla giovane vittima, gli contestano ripetuti episodi nell’arco degli ultimi due mesi.

Dopo il blitz il bambino e’ stato rassicurato da una poliziotta e ha ripreso l’allenamento. ‘Non ci sono altri bambini coinvolti.