Le Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli dell’Emilia-Romagna hanno destinato nel periodo gennaio-novembre 2010 circa 5.700 tonnellate di prodotto alla distribuzione gratuita per le persone indigenti attraverso gli enti benefici accreditati sotto il controllo della Regione e degli enti di vigilanza. “E’ una esperienza che per volumi di prodotto e tipologie ortofrutticole non ha eguali in Italia”, ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni. “Dobbiamo essere grati al Banco Alimentare e alla Caritas Diocesana che, attraverso le loro vaste reti solidali, offrono a tante persone in difficoltà la possibilità di consumare frutta e verdure di ottima qualità. Nello stesso tempo – ha sottolineato l’assessore -dobbiamo essere grati ai produttori ortofrutticoli che, decidendo di operare commercialmente in modo organizzato, hanno reso concretamente possibile questa opportunità”.

In particolare si è tratto di 22 prodotti ortofrutticoli – tra cui cipolle, melanzane, zucchine, kiwi, mele, pere, pesche, nettarine e susine – che, con caratteristiche qualitative adatte alla commercializzazione, sono state ritirate nel corso dell’anno dal mercato per eccedenza di offerta. Il ritiro di prodotto dal mercato per destinarlo alle persone indigenti è possibile solo per le imprese associate in Organizzazioni di produttori. “In Italia gli ortofrutticoltori organizzati sono purtroppo meno del 30%”, ha aggiunto Rabboni. “In Emilia-Romagna, invece, rappresentano più del 50% e qui, inoltre, hanno sede grandi organizzazioni di prodotto con filiali in tutta Italia che commercializzano tutta la gamma dei prodotti compresi quelli tipici del Mezzogiorno. Dunque dove c’è organizzazione c’è sicuramente più valore per i produttori e c’è anche uno spazio prezioso per la solidarietà verso chi è più in difficoltà. Anche per questo chiediamo alla nuova Politica agricola europea post 2013 di sostenere con più impegno l’agricoltura che si organizza e di rafforzare, o quanto meno confermare, queste opportunità di ritiro dal mercato delle produzioni eccedenti a favore dei consumatori indigenti”.

I ritiri per quantitativi massimi predeterminati sono indennizzati alle Organizzazioni dei produttori dall’Unione europea nell’ambito dell’organizzazione comune di mercato (Ocm) del settore. L’assessorato all’Agricoltura della Regione, da parte sua, interviene per assicurare a tutte le parti interessate l’accesso a questa opportunità, le corrette relazioni tra chi offre e chi utilizza e il rispetto delle finalità benefiche dell’intervento. Infine, la distribuzione a che ha bisogno (molte migliaia di persone anche in Emilia-Romagna) avviene attraverso le reti della solidarietà afferenti al “Banco Alimentare” e alla “Caritas Diocesana”.